Il consigliere comunale di Rieti Gabriele Bizzoca (T’immagini), replica le parole di Alessio Angelucci pronunciate durante La Rana nel Pozzo sul canale 210 del digitale terrestre (leggi).
Questa la sua nota
Le critiche, così come si fanno, si ricevono: ritengo sia normale per chi è presente nell’agone politico, e generalmente preferisco non rispondere quando vengo attaccato, perché conosco le regole del gioco. Stavolta però sono costretto a replicare alle dichiarazioni rilasciate dal Consigliere comunale Alessio Angelucci qualche giorno fa durante la trasmissione “La Rana nel pozzo” su RietiLife, perché provengono da una persona con cui in passato ho condiviso molte battaglie, e perché toccano un aspetto a cui tengo moltissimo, ovvero la coerenza.
Angelucci, tra i primi a salire sul carro del vincitore dopo la vittoria di Sinibaldi nel 2022, mi accusa – perché di un’accusa ai miei occhi si tratta – di avere una “condivisione d’insieme” rispetto al progetto di Fratelli di Rieti, semplicemente per aver assistito alla conferenza stampa di presentazione del gruppo consiliare e aver “annuito” nel momento in cui Claudio Valentini, in un passaggio, rimarcava la scelta di rifarsi alle idee della destra sociale italiana. Questa scenetta durante la suddetta conferenza stampa non c’è mai stata. Ho sì annuito, invece, nel momento in cui Valentini ha ribadito il proprio dissenso rispetto ai metodi arroganti e poco tesi al confronto da parte dell’attuale giunta comunale, di cui peraltro lo stesso Angelucci sembra farà parte a breve. Su questo antagonismo verso il cerchio magico sinibaldiano, e solo su questo, può esserci una qualche minima intesa tra me e i cosiddetti “fuoriusciti”; dopodiché “tutto mi divide da quest’uomo” direbbero senz’altro gli stessi Valentini & co. nei miei riguardi parafrasando una celebre frase di Almirante (chissà se Angelucci sa a chi era riferita).
Credo che nessuno, tra chi mi conosce bene, possa aver mai dubitato nemmeno per un secondo delle mie vedute politiche; semmai c’è qualcuno che mi considera “l’ultimo soldato giapponese” proprio per essere rimasto sempre il più a sinistra di tutti, orgogliosamente antifascista, nonostante un certo cambio di direzione del vento nell’opinione pubblica. Mi spiace a questo punto che Angelucci dimostri di non conoscermi così a fondo, pur avendo collaborato con me – come detto – gomito a gomito per qualche tempo. Non c’è dunque nessuna situazione “surreale”, come la definisce il Consigliere, che peraltro spero in una prossima intervista abbia spazio e tempo per spiegare ai suoi elettori le sue mansioni all’interno dell’Unione Monarchica Italiana, associazione che nel suo Statuto “si propone di conservare e diffondere l’idea monarchica, rafforzando il convincimento della sua necessità ed attualità”. Ecco, lui che è davvero coerente, faccia propaganda su questi interessantissimi argomenti.
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