Momenti di alta tensione nel primo pomeriggio di ieri all’interno della Casa Circondariale di Rieti, dove una spedizione punitiva tra detenuti ha scatenato il caos nel “Reparto G”. Secondo le prime ricostruzioni, un gruppo di detenuti, per lo più di nazionalità nordafricana, ha improvvisato un’azione violenta salendo dal primo piano del reparto per aggredire altri reclusi situati al secondo piano G3, armati di spranghe improvvisate.
Durante i momenti concitati dell’aggressione, nel tentativo di riportare l’ordine e separare i detenuti coinvolti, un agente della Polizia Penitenziaria ha riportato diverse contusioni, tra cui una tumefazione al braccio sinistro, lesioni alla mano destra e una gomitata al volto. L’agente è stato immediatamente soccorso e trasportato presso l’ospedale San Camillo De Lellis, dove gli sono state prestate le cure necessarie, con una prognosi di cinque giorni.
Il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), primo sindacato di categoria, ha espresso solidarietà all’agente ferito e ha nuovamente denunciato la situazione di estrema criticità in cui versa il carcere reatino.
La denuncia del SAPPE
“Ancora una volta assistiamo a episodi di violenza all’interno della Casa Circondariale di Rieti, con un’aggressione premeditata e brutale che ha messo a rischio l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria. Il nostro personale si trova costretto a gestire situazioni di estrema pericolosità senza strumenti adeguati di difesa. È una situazione ormai insostenibile che richiede un intervento immediato da parte dell’Amministrazione Penitenziaria e delle Autorità competenti. Chiediamo l’invio urgente di ispettori ministeriali per fare luce su quanto sta accadendo nel carcere di Rieti e l’applicazione dell’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario nei confronti dei detenuti facinorosi, che continuano a creare disordini senza subire conseguenze adeguate”.
Attualmente, la struttura detentiva ospita circa 520 detenuti, a cui si aggiungono gli internati della REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), aggravando ulteriormente la gestione quotidiana della sicurezza all’interno dell’istituto.
Il sindacato ha inoltre ribadito la necessità di strumenti idonei per garantire la sicurezza del personale, sottolineando come l’attuale condizione dei penitenziari italiani stia diventando sempre più ingestibile.
Le autorità penitenziarie e il Ministero della Giustizia saranno chiamati a rispondere a questa ennesima escalation di violenza, con la speranza che si possano adottare misure concrete per garantire maggiore sicurezza sia ai detenuti che agli agenti di custodia.