“La gestione del servizio idrico da parte del senior management di APS (Acque Pubblica Sabina) sta suscitando un malcontento crescente tra i cittadini della nostra provincia. Bollette salate, perdite idriche non risolte, costi di gestione fuori controllo e scarsi investimenti sulla depurazione sono alcuni dei problemi più evidenti. Di fronte a questi risultati, molti utenti si chiedono come mai il Direttore Generale Raimondo Besson, il Presidente del Cda Maurizio Turina e il Vicedirettore Generale Stefano De Giovanni restano saldamente al loro posto”. La domanda è di Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana, e Marco Palmerini, delegato Uil alle aziende partecipate.
“Se i cittadini esprimono un giudizio negativo – dicono i due sindacalisti – i sindaci dei Comuni soci sembrano invece adottare un atteggiamento più cauto, evitando di prendere provvedimenti. Perché questa divergenza di valutazione?”
“Analizzando la gestione Aps – spiegano Paolucci e Palmerini – emergono elementi che giustificano il malcontento: le tariffe in continua crescita incidono notevolmente sui bilanci familiari e aziendali. Mentre il contenimento dei costi di gestione è un obiettivo ormai evidentemente mancato, vista la continua pressione finanziaria sulla società. I dati sulla riduzione delle perdite idriche indicano che le dispersioni restano elevate, senza interventi risolutivi adeguati. Gli investimenti in infrastrutture sulla depurazione non stanno garantendo un significativo miglioramento del servizio. Basti pensare alla Piana Reatina, dove da decenni i residenti chiedono la realizzazione di una rete fognaria”.
“Alla luce di questi elementi, il giudizio negativo dei cittadini è fin troppo chiaro – proseguono i sindacalisti della Uil – Ma allora perché i Sindaci non intervengono e non si fanno sentire? Non sarà forse che dietro questo silenzio assordante si nasconde un fine strategico di approdo verso una gestione a marchio Acea?”
“E’ fin troppo palese – concludono Paolucci e Palmerini – che serve chiarezza e un cambio di passo, perché se da un lato la gestione Aps presenta evidenti criticità, dall’altro è fondamentale che i sindaci, in quanto rappresentanti dei cittadini, esercitino il loro ruolo di controllo con incisività. Quali strumenti hanno a disposizione per intervenire? Quali azioni concrete intendono adottare per migliorare il servizio e tutelare gli utenti? Giova sempre ricordare che Aps è il solo gestore che gode del beneficio di 10milioni di euro l’anno per l’interferenza d’ambito. Eppure, i conti continuano a non tornare. Una cosa è certa: i cittadini meritano risposte e soluzioni, non solo bollette più elevati e disservizi continui”.