Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(di Cristian Cocuccioni) In 722 anni mai l’Università La Sapienza si era spostata dalla Capitale per presentare un Anno Accademico. È accaduto quest’anno e l’Ateneo ha scelto Rieti, il teatro Flavio Vespasiano. Un messaggio importante quello che La Sapienza ha voluto lanciare a Rieti: si rafforza ancora di più la collaborazione. Le dimostrazioni non mancano: ad ottobre 2024 è partita la facoltà di Medicina e Chirurgia a Rieti, lo scorso anno è stata la volta di Economia e in vista c’è Psicologia, dall’Anno Accademico 2025-26, oltre alle facoltà sanitarie che già erano presenti nel territorio. Per non parlare delle pressioni per Giurisprudenza. Ad aprire la cerimonia il corteo accademico che ha attraversato il teatro ed ha dato inizio “alle danze” sulle note dell’orchestra MuSa classica. Sul palco il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi che non ha avuto e non ha dubbi: “Il duro costante e ambizioso lavoro delle istituzioni ha portato alla realizzazione di un sogno che il territorio di Rieti ha inseguito per decenni. I giovani troveranno nella città di Rieti un ambiente ideale per studiare. Siamo in un’epoca di grandi trasformazioni e Rieti ha finalmente scelto il suo terreno di gioco. La strada dell’università è quella che Rieti ha scelto di percorrere. Per noi reatini questo sarà un anno memorabile”.
Anno memorabile per tutti: La Sapienza che per la prima volta accoglie il nuovo anno accademico fuori Roma e per Rieti, che vede il rapporto con La Sapienza rafforzarsi sempre più, come dichiarato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci in un video registrato (ministri non presenti per il Consiglio dei Ministri convocato in contemporanea all’evento). Altro messaggio dal Governo è del Ministro dell’Università Anna Maria Bernini: “Tengo molto al Polo di Rieti – ha detto in un messaggio letto dalla Rettrice de La Sapienza Antonella Polimeni il Ministro -. L’Universitá La Sapienza dimostra di essere presente al territorio. Sono opportunità in più che offriamo agli studenti di rimanere nel proprio territorio con la stessa offerta formativa”.
La parola più utilizzata durante la cerimonia infatti è “territorio”: l’università capitolina vuole puntare molto sul territorio e lo ha ripetuto più volte anche la rettrice Antonella Polimeni che ha spiegato quanto sia importante Rieti per La Sapienza e di come “negli ultimi tre anni ci sia stata ancora più collaborazione anche grazie all’accordo di programma ‘Rieti città universitaria’. Questa nostra attività mira a integrare la formazione e la ricerca in ambito medico, economico e ingegneristico”. Sul palco anche una studentessa di medicina del Polo di Latina Nausicaa Mellano che ha esaltato la possibilità che Sapienza ha dato per continuare a studiare nel suo territorio. Una prova tangibile che è possibile. Una prova tangibile che i reatini possono farlo. La Sapienza ha servito un assist al bacio per Rieti, ora Rieti deve sfruttarlo al meglio e non mancare l’occasione. Rieti città universitaria è più che mai entrata nel vivo. Da segnalare anche una protesta fuori il teatro di un gruppo di ragazzi, firmatosi “Cambiare Rotta” (leggi). Circa una ventina di giovani, fermati da un cordone di polizia, sono rimasti a un centinaio di metri dall’ingresso esponendo uno striscione che annunciava l’inizio di un nuovo anno di lotta contro i tagli all’istruzione, la riforma universitaria e la guerra. E per chi protesta c’è la gioia degli studenti reatini e dei loro rappresentanti: “Siamo contentissimi di quanto accaduto oggi e del trend che Rieti Città universitaria sta avendo”.