Minaccia i clienti delle escort: “Dammi 1.000 euro o rivelo tutto”. Arrestato 22enne, si auto-definiva “capo dei sicari”

(di Cristian Cocuccioni) Il “boss delle escort” in manette. Un giovane sudamericano di 22 anni è stato arrestato a Roma con l’accusa di estorsione continuata e aggravata. Si faceva chiamare “Torres”, autoproclamandosi capo dei sicari, e secondo gli inquirenti avrebbe messo in piedi un sistema di “sextortion” ben organizzato, con vittime sparse in tutta Italia.

Il sistema funzionava con un copione ben preciso: dopo il primo contatto con un’escort – o presunta tale – il cliente veniva minacciato dallo stesso Torres. Il pretesto? L’uomo veniva accusato di aver deluso le ragazze, facendole perdere tempo e denaro. Da lì scattava l’estorsione: inizialmente venivano richiesti 1.000 euro, facendo leva sulla vergogna e sulla vulnerabilità della vittima. Ma il ricatto non si fermava: il giovane sudamericano continuava a chiedere somme sempre più alte, arrivando in un caso a ottenere da una vittima reatina – così sono scattate le indagini dei Carabinieri di Cittaducale – due versamenti da 1000 euro ciascuno, con una successiva richiesta di 5000 euro. Solo l’intervento della banca, che ha bloccato la transazione, ha impedito un’ulteriore perdita economica.

Il caso rientra nel più ampio fenomeno della “sextortion”, una forma di ricatto che sfrutta la paura dello scandalo e della pubblica umiliazione. La maggior parte delle vittime sono uomini tra i 40 e i 60 anni, che per timore di conseguenze personali e familiari cedono alle richieste di denaro.

Le indagini sono ora in corso per accertare il coinvolgimento di altri complici. “Molto probabilmente non è solo” ha dichiarato il Comandante della Compagnia Carabinieri di Cittaducale Toni Bocchino, ipotizzando che dietro a Torres possa esserci un’organizzazione più ampia. Infatti, spesso i numeri di telefono presenti sugli annunci di escort online non corrispondono alle donne, ma ai malviventi che gestiscono il racket.

I Carabinieri hanno ribadito il loro impegno nel garantire la massima riservatezza alle vittime. Molti uomini, infatti, esitano a denunciare per paura di ripercussioni sociali e familiari. Tuttavia, gli investigatori incoraggiano chiunque sia stato coinvolto a farsi avanti, sottolineando che è essenziale per smantellare questi circuiti criminali.

L’arresto di “Torres” rappresenta un primo passo, ma le autorità sono convinte che il fenomeno sia molto più ampio. Le indagini proseguono per individuare eventuali complici e nuove vittime.

Ecco alcune regole che i Carabinieri hanno voluto spiegare durante la conferenza stampa dell’arresto:
1. Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Le richieste si faranno man mano più insistenti;
2. Non cancellare i messaggi scambiati con gli estortori, conservare gli screenshot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estortore;
3. Denunciare subito il fatto presso le caserme dell’Arma o utilizzando la denuncia “vi@ web” sul sito www.carabinieri.it ;
4. Non vergognarsi di dover condividere le informazioni con le forze di polizia, l’identità e la riservatezza della vittima verrà sempre tutelata.

Foto: Cocuccioni ©

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