Operazione “Ombromanto”: coinvolta anche Rieti nella maxi frode fiscale da oltre 100 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Reggio Emilia, con il supporto di oltre 200 finanzieri su tutto il territorio nazionale, ha dato esecuzione a un’operazione di polizia giudiziaria denominata “Ombromanto“, che ha portato alla scoperta di una maxi frode fiscale del valore di oltre 100 milioni di euro. Anche la provincia di Rieti risulta coinvolta nell’indagine, che ha interessato complessivamente 28 province italiane. Il caso riguarda un uomo della Bassa Sabina che ha fatto da prestanome a una delle società coinvolte; tuttavia secondo fonti investigative l’uomo, però, non sarebbe indagato al momento.

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia sotto la direzione del Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci, ha permesso di smascherare un’associazione a delinquere specializzata nell’evasione fiscale attraverso un complesso sistema di indebite compensazioni di crediti fittizi, creati ad hoc e utilizzati per azzerare debiti tributari reali di aziende compiacenti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il sodalizio criminale, con base a Reggio Emilia, operava attraverso società cartiere e false fatturazioni, coinvolgendo circa 400 imprese, di cui 40 fittizie e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni fiscali. Gli ingenti profitti, pari a circa 70 milioni di euro, venivano prelevati in contanti o trasferiti su conti di società estere.

L’inchiesta ha portato all’emissione di provvedimenti di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e crediti per un valore di 70 milioni di euro, nonché alla notifica di avvisi di garanzia a 87 persone fisiche su un totale di 179 indagati. Tra questi, 40 soggetti risiedono in Emilia-Romagna, con 21 situati nella provincia di Reggio Emilia. Coinvolte anche quattro società, di cui due con sede nel reggiano, una di diritto tedesco e una a Milano.

Le attività investigative, condotte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e l’analisi di ingenti movimentazioni bancarie, hanno rivelato la fitta rete di rapporti tra i membri dell’organizzazione, con il coinvolgimento di professionisti appartenenti a diversi ordini, tra cui commercialisti e notai. Tuttavia, al momento, questi ultimi non risultano destinatari di alcuna misura cautelare.

L’operazione ha interessato ben 28 province, tra cui Rieti, dove sono state eseguite perquisizioni e sequestri di beni. La presenza della città laziale tra i territori coinvolti conferma l’ampia portata del sistema fraudolento, che si estendeva ben oltre i confini dell’Emilia-Romagna.

La Guardia di Finanza ribadisce il proprio impegno nel contrastare le frodi fiscali in tutte le loro forme, garantendo la tutela dell’economia legale e il recupero delle risorse sottratte all’Erario. Nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza dei soggetti sottoposti a indagine sarà accertata solo in presenza di una sentenza definitiva di condanna.

Foto: RietiLife ©

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