Proficua collaborazione tra L’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Jucci” e UOC di Rieti

La collaborazione tra la UOC Patologia da Dipendenza della ASL di Rieti e L’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Jucci” segna un passo fondamentale nella promozione della salute e nella prevenzione delle dipendenze tra i giovani. Grazie a questi percorsi integrati, si cerca non solo di informare, ma anche di abbattere il pregiudizio, incoraggiando atteggiamenti di inclusione e sensibilità verso chi vive situazioni di disagio legate alle dipendenze o a malattie mentali.

Il percorso intrapreso dallo “Jucci”, incoraggiato e supportato dalla Dirigente Paola Testa, e dalla Referente della Promozione della Salute Prof.ssaStefania Biscetti, procede ormai da diversi anni insieme con le ASL di Rieti, in particolare con il sociologo Massimo De Angelis del laboratorio del Museo salute mentale (e i colleghi del Dipartimento). Tale itinerario formativo ha l’obiettivo di orientare i giovani verso stili di vita e sane abitudini che possano aiutare a prevenire il disagio giovanile in tutte le sue forme e manifestazioni. In un ambiente educativo, i percorsi di orientamento mirano a fornire informazioni corrette sui temi della salute e della prevenzione, in modo da formare le nuove generazioni a buone prassi di vita.

In quest’ottica le scuole diventano, così, luoghi privilegiati dove promuovere la cultura della prevenzione, non solo attraverso le lezioni teoriche, ma anche mediante attività pratiche e laboratori in grado di coinvolgere direttamente gli studenti nelle relazioni con gli esperti delle strutture sanitarie.

Le giornata del 22 e 23 Gennaio hanno segnato l’inizio del percorso formativo delle classi prima C e prima D, sezione scientifico, dell’Istituto Jucci con la partecipazione delle docenti di classe, Luigina D’Angeli e Cinzia Bufacchi.

Durante gli incontri, gli studenti hanno dialogato con il dottor De Angelis che ha spiegato loro come le dipendenze rappresentino un fenomeno complesso, che può arrivare a coinvolgere non solo l’individuo, ma anche la sua famiglia e la comunità intera. Le sostanze psicoattive, dal tabacco all’alcol fino alle droghe, le nuove dipendenze… sono spesso l’esito di disagi più profondi, come la difficoltà di adattamento sociale, il bisogno di affermazione, la mancanza di passioni o l’incapacità di gestire le emozioni. Il progetto si propone di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di riconoscere i segnali di una possibile dipendenza e sull’efficacia dei trattamenti per la cura ed il recupero. Un aspetto cruciale di queste tematiche è il tema dell’inclusione. Abbandonare i pregiudizi e imparare a guardare la persona in difficoltà non come “diversa” ma piuttosto come chi ha solo bisogno di supporto appare essenziale. Attraverso questo progetto si vuole promuovere nei giovani quella sensibilità necessaria non solo per cercare di evitare comportamenti a rischio, ma anche indispensabile nel creare una rete di supporto emotivo e solidale per chi sta affrontandograndi difficoltà.

Uno degli obiettivi principali di questi percorsi, ha sottolineato il Dottor De Angelis ai giovani presenti, è abbattere i muri del pregiudizio e dell’isolamento sociale. Formarsi all’inclusione, appare dunque un dovere civico fondamentale che le Scuole e le Istituzioni sono tenute a svolgere, per favorire una cultura della solidarietà.

 

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