La situazione nelle carceri italiane, e in particolare nel carcere di Rieti, continua a destare preoccupazione. Nel pomeriggio di oggi, un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto problematico, riportando un taglio di circa 7 centimetri sopra al sopracciglio che ha richiesto cure ospedaliere.
Massimo Costantino, segretario generale della Fns Cisl Lazio, ha commentato duramente l’accaduto:
“È cruciale che i detenuti con comportamenti violenti vengano trasferiti urgentemente in istituti penitenziari al di fuori della regione. Inoltre, è inevitabile introdurre normative più rigorose che prevedano sanzioni severe per tali individui.”
L’episodio, emblematico delle criticità che affliggono il sistema penitenziario, si inserisce in un contesto già fortemente segnato dal sovraffollamento e dalla carenza di personale. Secondo i dati riportati dalla Fns Cisl Lazio, il carcere di Rieti ospita attualmente 530 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di soli 295, raggiungendo un sovraffollamento del +217%.
A peggiorare la situazione è la mancanza di 48 unità di personale di polizia penitenziaria, che rende estremamente complessa la gestione quotidiana. Costantino ha evidenziato un altro aspetto cruciale:
“Molti detenuti presenti nell’istituto non sono adatti alla reclusione ordinaria per motivi psichiatrici. È necessario che la Regione Lazio intervenga con una copertura finanziaria adeguata, poiché la presenza di medici psichiatrici non è garantita 24 ore al giorno negli istituti penitenziari.”
L’urgenza di affrontare le problematiche legate alla salute mentale dei detenuti si somma alla necessità di potenziare gli organici e migliorare le condizioni lavorative degli agenti di polizia penitenziaria, che operano in condizioni di crescente stress e pericolo.
La Fns Cisl Lazio lancia un appello alle istituzioni, sottolineando che la situazione nel carcere di Rieti è ormai insostenibile e rischia di degenerare ulteriormente se non verranno adottate misure immediate e strutturali per garantire sicurezza, dignità e condizioni lavorative adeguate.