Riceviamo e pubblichiamo la lettera di uno dei consiglieri dimissionari di maggioranza a Contigliano (leggi), Davide Milardi, dopo il post di Paolo Lancia (leggi).
Caro Paolo, ho appena finito di leggere il tuo post sulle possibili modalità per mettere fine ad un’amministrazione comunale e rimango sconcertato davanti alla tua dichiarazione secondo cui ci sarebbe stata la volontà di non confrontarci, di non partecipare e di non discutere, ma di agire vilmente alle tue spalle.
Vorrei ricordarti che, prima di creare un gruppo di maggioranza, abbiamo provato a confrontarci, chiedendoti di darci un segnale di cambiamento ed accogliere la nostra richiesta di tutelare maggiormente il comune, e noi tutti, a partire dalla sostituzione di alcune figure professionali.
La costituzione del gruppo è stata una conseguenza dell’indifferenza mostrata nei confronti di esplicite richieste di una parte della tua maggioranza che, oltre a tutelare l’ente, avrebbe tutelato anche te da possibili situazioni illegittime. Tuttavia, una dimostrazione così concreta della necessità di trasparenza da parte nostra non ha evocato in te alcuna reazione: nessuna richiesta di chiarimento, nessuna convocazione (né ad personam né collettiva), nessuna reazione da parte tua finalizzata ad accogliere un punto di vista diverso, nessuna apertura al confronto.
Eri tu il Sindaco e, di fronte a preliminari richieste di confronto e alla conseguente costituzione di un gruppo di maggioranza indipendente, mi sarei aspettato una riunione consiliare che avrebbe molto probabilmente dipanato diverse situazioni, anche rivedendo alcune tue posizioni, e scongiurato questo triste epilogo, di cui mi rammarico.
Dall’insediamento del consiglio comunale non c’è mai stata un confronto collegiale periodico volto al confronto, alla discussione e alla condivisione del programma politico. Il coinvolgimento dei tuoi consiglieri è avvenuto solo su temi di poco conto e quasi sempre le decisioni importanti erano già state prese.
Ricordo perfettamente il giorno in cui sei venuto da me per chiedermi di partecipare alla tua amministrazione, per dare sostegno e lavorare insieme per il comune che amiamo ed in cui amiamo vivere. Non volevo partecipare alla vita politica, in quanto non rappresentava una mia ambizione anche perché il tempo da dedicarle era stretto tra lavoro e famiglia ed avrebbe richiesto importanti sacrifici, non solo miei. Quel giorno, però, le tue parole, i tuoi programmi e il tuo entusiasmo mi hanno convinto ad unirmi a te in modo partecipativo, mettendo in campo le mie competenze e il mio tempo.
Ho abbracciato il tuo programma elettorale, fidandomi dei grandi progetti che avevi per il nostro paese, supportato dalla stima nutrita nei tuoi confronti. Tuttavia, già a pochi giorni di distanza dalle elezioni, sono emerse tristi verità. Uno dei temi più deludenti è stato la casa di comunità, su cui avevo riposto grande aspettativa, per l’importanza che avrebbe conferito al nostro comune.
Per tutta la campagna elettorale ho diffuso il nostro programma, dichiarando che la struttura avrebbe ospitato soltanto uffici direzionali e di coordinamento della ASL. Nutrito dalla volontà di capire quale fosse la motivazione della tesi sostenuta dall’opposizione in cui questa destinazione veniva smentita, ho preso visione del progetto scoprendone la vera natura: la casa di comunità, oggetto di tante critiche, avrebbe ospitato pazienti per visite specialistiche, esami diagnostici e quant’altro. Inoltre, anche i requisiti relativi alla superficie minima non erano perentori, pertanto, potevano essere individuati immobili comunali più piccoli e meglio fruibili da tutti i contiglianesi senza la necessità di adeguamenti dispendiosi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di parcheggi.
Un’ulteriore importante criticità, non condivisibile, riguardava la scelta di non rinnovare la responsabilità al tecnico comunale in essere senza una motivazione concreta (che potesse essere basata su gravi e documentate mancanze, come richiami o procedimenti disciplinari). Questo provvedimento, le cui ragioni restano ignote ai più (me compreso), ha fatto piombare l’ente, in particolare l’ufficio tecnico, in un limbo procedurale durato diversi mesi oltre a demansionare un tecnico che nell’ultima valutazione disponibile aveva ricevuto il massimo del punteggio per le performance del 2023 (responsabilità rinnovata al suddetto tecnico nei giorni scorsi senza una reale giustificazione, denotando in tal modo la leggerezza del pregresso mancato rinnovo post elezioni). La mancanza di comunicazione e la perdita delle informazioni sulle attività svolte fino a quel momento ha comportato un problema importante per l’ufficio tecnico determinando, come per la casa di comunità, la perdita del finanziamento regionale. Tali somme, come dichiarato da te sul medesimo giornale lo scorso 21 gennaio, dovranno essere reinserite nel Bilancio Regionale per l’anno 2025, con la speranza che possano garantire l’esecuzione delle opere strutturali nei tempi prescritti, senza rischiare di perdere il quanto stanziato dalla ASL per la stessa opera.
Infine, ma non per importanza, vorrei precisare che le votazioni unanimi a cui fai riferimento, avvenute fino all’ultimo consiglio comunale, sono state finalizzate al bene della collettività, per evitare di perdere opportunità di crescita per il nostro territorio.
Per tali motivazioni, esplicative ma non esaustive (considerato il mezzo di comunicazione), già sottoposte alla tua attenzione, ho deciso di presentare le mie dimissioni, nella speranza che chi ha sostenuto te, attraverso la mia candidatura, possa apprendere cosa mi ha spinto a compiere questo atto, sofferto e tutt’altro che facile.
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