Il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina celebra il Natale con un evento speciale. In occasione delle festività natalizie lo staff del museo organizza infatti “Natale al Museo”, un evento esclusivo dedicato a grandi e piccoli per celebrare l’attesa del Natale con un connubio perfetto tra cultura, storia e bellezza. L’appuntamento è previsto per sabato 21 dicembre alle ore 16:00 in piazza del Duomo 3, dove i partecipanti avranno l’occasione di conoscere il patrimonio storico-artistico del borgo immergendosi in una visita guidata speciale tra il Museo Civico Archeologico, il peculiare Museo del Silenzio e il Duomo di Fara in Sabina (Collegiata di Sant’Antonino). Al termine della visita ci sarà poi l’opportunità di gustarsi una sfiziosa merenda.
Prezzi visita: adulti 5 euro – ridotto 11-17 anni 2,50 euro – gratuito 0-10 anni. Prezzo merenda: 2 euro. Per informazioni e prenotazioni: [email protected] 0765277321 – 3802838920.
Invece alle ore 17:00 è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica “Parte seconda della Sabina” di Aleandro Ragaglini che sarà visitabile da sabato fino al 6 gennaio. Si tratta di un’esposizione, allestita tra le sale del museo, dedicata alla meravigliosa Sabina.
Il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum. Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni (sito in piazza del Duomo) ha visto – nel corso degli anni – le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum. Il cospicuo aumento del numero dei materiali ha reso necessario nel corso del tempo l’allestimento di nuove sale: la sala della Scrittura, interamente dedicata al cippo inscritto ritrovato nel greto del Fiume Farfa, e la sala dedicata alla Tomba XXXVI di Colle del Forno. Della fase rinascimentale, l’edificio conserva intatta la facciata della prima metà del ‘400, mentre gli interni sono stati pesantemente ristrutturati dai successivi proprietari: al tardo barocco possono essere ascritti gli affreschi di una delle sale, dipinti con motivi a grottesche come si usava nei piani nobili delle case di fine ‘700. Inoltre, a inizio anno si sono conclusi i lavori per l’allestimento in via definitiva di un’altra sala, dedicata ad una tomba i cui corredi sono stati protagonisti di vicende tra le più travagliate e a tratti rocambolesche della storia dell’archeologia: la Tomba XI di Colle del Forno, meglio conosciuta come Tomba del Carro.