Nota del Pd.
La Federazione provinciale di Rieti del Partito Democratico denuncia con forza la grave decisione della destra di non rifinanziare la Zona Franca Urbana (ZFU) per i Comuni colpiti dal sisma del 2016, mettendo così a rischio la sopravvivenza di tante imprese e attività produttive nel cratere sismico. Tale scelta è un duro colpo per un territorio che ancora oggi affronta una ricostruzione lenta e faticosa, rischiando di aggravare ulteriormente le difficoltà economiche e sociali.
È fondamentale chiarire che la Zona Franca Urbana (ZFU) e la Zona Economica Speciale (ZES) sono strumenti diversi e complementari. La ZFU, attraverso agevolazioni fiscali e contributive, sostiene concretamente l’occupazione e la ripresa economica nei territori in difficoltà, mentre la ZES mira a incentivare investimenti di crescita da parte di imprese in condizioni economiche più stabili. Confondere o sostituire questi strumenti significa penalizzare chi ha già subito i danni più gravi.
L’emendamento presentato dall’On. Paolo Trancassini alla legge di bilancio 2025 propone di disapplicare l’articolo 46 del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, che istituiva la ZFU per i Comuni colpiti dal sisma 2016, e di includere gli stessi Comuni in una Zona Economica Speciale Unica (ZES Unica). Tuttavia, questa proposta presenta numerose criticità normative e procedurali:
Mancanza di requisiti territoriali: L’istituzione di una ZES richiede la presenza di un nesso economico-funzionale tra i territori coinvolti e almeno un’area portuale, come previsto dal DPCM 25 gennaio 2018, n. 12. La Sabina, purtroppo, non soddisfa tale requisito, essendo priva di aree portuali.
Procedura non conforme: La legge stabilisce che l’istituzione di una ZES debba essere avviata dal Presidente della Regione interessata tramite una proposta al Presidente del Consiglio dei Ministri, supportata da un Piano di Sviluppo Strategico. Ad oggi, per i territori laziali colpiti dal sisma 2016, tale proposta non risulta essere stata predisposta.
Incompatibilità con la normativa europea sugli aiuti di Stato: Ogni procedura per l’istituzione di una ZES deve rispettare le regole europee sugli aiuti di Stato, il che richiede un approfondito esame e una pianificazione strategica dettagliata.
Impossibilità di avvio tramite emendamento: L’avvio di una ZES tramite emendamento alla legge finanziaria è palesemente errato, non essendo previsto dalla normativa vigente.
Se l’emendamento venisse approvato, l’unico effetto certo sarebbe l’abrogazione della ZFU attualmente vigente, privando i Comuni laziali colpiti dal sisma 2016 di uno strumento fondamentale per la loro ripresa economica. Questo comporterebbe un danno enorme, senza alcuna garanzia che le agevolazioni della ZES possano effettivamente sostituire o compensare quanto sottratto.
Alla luce di queste considerazioni, riteniamo che la strada più corretta ed efficace sia il rifinanziamento immediato della ZFU. Invitiamo tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, a unirsi in un’azione congiunta per garantire continuità a questo strumento fondamentale per il nostro territorio.
Il Partito Democratico continuerà a battersi per la difesa delle imprese e delle comunità del cratere, chiedendo che la ricostruzione economica e sociale non venga sacrificata a causa di scelte politiche frettolose e inadeguate.