(di Cristian Cocuccioni) Come ogni anno Il Sole 24 Ore stila la classifica della qualità della vita nelle città italiane. Rieti rimane in pianta stabile nella parte medio-bassa: 74esima posizione, calata di una posizione rispetto al 2023.
Il miglior dato è quello relativo alle “rapine in una via pubblica”: quarta posizione con sole due denunce ogni 100mila abitanti (la media nazionale è di 14), mentre il dato peggiore è quello che riguarda la digitalizzazione delle attività amministrative: 107esimo posto, fanalino di coda nazionale. Sale l’occupazione femminile (+6,2%), come anche il dato sugli affari e lavoro. In netto calo invece i dati sulla giustizia e sicurezza, demografia e soprattutto quelli su ambiente e servizi (calata di 43 posizioni).
Al contrario di quello che si dice, si posizione benissimo la qualità dei giovani in città: secondo il Sole 24 Ore Rieti è al 16esimo posto di questa speciale classifica. Spiccano le aree sportive (11esima posizione) e il canone di locazione, con un secondo posto. Bene bar e discoteche e soprattutto l’imprenditorialità giovanile con un buonissimo 8,7% di imprese registrate con un titolare under 35. Dall’altra faccia della medaglia c’è un misero 71esimo posto dei residenti giovani nel territorio, di laureati (93esimo posto) e soprattutto di trasformazioni di contratti a tempo indeterminato con un solo 8,6%. Troppo poco rispetto alla media nazionale dell’oltre 14%.
Male la qualità della vita degli anziani, con un’82esimo posto: i dati che hanno fatto precipitare Rieti in questo campo sono il 92esimo posto per i geriatri in Provincia, solo 1,6 ogni 10mila residenti over 65 anni (media nazionale 3,1), il terzultimo posto della partecipazione civile (Dipendenti non profit con 50 anni e oltre ogni mille residenti della stessa età). Molto bene invece la presenza di infermieri: 124,9 ogni 100mila abitanti (quarto posto nazionale), ben 35 in più della media nazionale e l’esposizione all’inquinamento acustico.
A metà classifica si posiziona la qualità della vita dei bambini a Rieti: bene i progetti Pnrr per l’istruzione, spesa sociale per famiglie e minori e la spesa sociale per famiglie e minori. Esattamente nel mezzo della griglia stilata troviamo i 10,9mq di giardini scolastici, i 16.8mq di parchi gioco. Qualche gradino più sotto si può notare la mancanza di pediatri in città (1,8 ogni 1000 residenti: al di sotto della media nazionale di 2,2) e le competenze alfabetiche e numeriche dei bambini fino alla terza media. Male gli edifici scolastici con palestra (solo il 27% contro il 35% della media nazionale).
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Foto: Emiliano GRILLOTTI ©