Nota dei sindaci su APS.
Dopo 4 ore di confronto serrato la conferenza dei sindaci ATO3, chiamata oggi ad approvare il piano tariffario del periodo regolatorio MTI-4 2025/2029, è stata sospesa su richiesta del Sindaco di Rieti per ulteriori approfondimenti. L’intento sotteso è quello di arrivare ad una maggiore condivisione in ambito assembleare tale da definire un voto unanime della eventuale proposta alternativa e/o integrativa che ne potrebbe scaturire. Nel corso dell’assemblea i sindaci firmatari del comunicato dei giorni scorsi hanno ribadito e approfondito le ragioni che li hanno condotti a questa scelta, hanno argomentato e proposto soluzioni diverse e stabilito punti fermi e linee rosse che non si intendono superare. Al centro dei ragionamenti la preoccupazione per lo stato della Società, l’aspirazione a volerne fare uno strumento innovativo, efficace ed efficiente, che sappia rispondere ai bisogni dei cittadini senza più essere lo spauracchio esoso che finora ha rappresentato nell’immaginario collettivo. Soprattutto, è stato ribadito con forza che non si possono più chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, agli utenti del servizio idrico integrato a fronte di una percezione così negativa dell’operato della società, della sua scarsa reputazione e appeal. Ne può agire, sul piano dell’autonomia decisionale dei sindaci, a questo punto limitata, la “minaccia” dell’autoapplicazione draconiana degli aumenti tariffari da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore, che non sarebbero più, come dalle attuali previsioni, spalmati su 5 anni con rinvio ai 5 anni successivi dei relativi conguagli, ma al contrario distribuiti in misura costante e massima nei 5 anni di periodo regolatorio. Se, come emerso dalla discussione, nelle altre province del Lazio l’incidenza degli aumenti derivanti dall’algoritmo di ARERA è stato catastrofico, e anche da noi produce aumenti del 32% in 5 anni, evidentemente quel meccanismo non funziona e non tiene conto della tenuta sociale del paese. Abbiamo il dovere, in un tempo così fortemente complicato sul piano economico e sociale, di preservare la tenuta sociale delle famiglie e delle tante piccole comunità che caratterizzano la nostra provincia. A fronte di queste considerazioni, e di quanto non fatto finora da ATO e APS su argomenti importanti e mai affrontati compiutamente, se non come mera mozione d’indirizzo, abbiamo sostenuto e ribadito il nostro NO, con la piena consapevolezza che, laddove la maggioranza di governo dell’ambito fosse stata convinta della proposta che con tanta forza e tanta persuasione tentava di ammannirci, non avrebbe avuto nessuna difficoltà a votarla e renderla esecutiva. Evidentemente anche da quella parte questa scelta era tutt’altro che convinta e consapevole, e da questa mancanza di convinzione è scaturita la richiesta di rinvio per ulteriori approfondimenti e ricerca di soluzioni alternative e meno invasive verso gli utenti. Con questo spirito, pienamente responsabile, consapevole e forti delle argomentazioni proposte, ci apprestiamo nei prossimi giorni a confrontarci e addivenire ad una soluzione che possa rispondere pienamente alle questioni poste.
I SINDACI di
Antrodoco
Borbona
Borgovelino
Cantalupo in Sabina
Castel Sant’Angelo
Cittaducale
Collalto
Colle di Tora
Collegiove
Collevecchio
Fiamignano
Forano
Frasso
Greccio
Leonessa
Longone Sabino
Marcetelli
Micigliano
Mompeo
Monteflavio
Montopoli di Sabina
Montorio Romano
Moricone
Nespolo
Orvinio
Paganico Sabino
Petrella Salto
Poggio Moiano
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Salisano
Scandriglia
Tarano