Nota di Mauro Rizzetto e Cittadinanzattiva
Con la mancata convocazione della Conferenza dei Sindaci facenti parte di ATO3, per decisione unilaterale della Presidente della Provincia di Rieti, sono emerse importanti novità sugli aumenti che sarebbero in programma da qui sino al 2029. Come è chiaro a tutti oramai, oltre il malumore che si aggiunge quotidianamente da parte degli utenti e dei Sindaci – non ultimo quello di Cantalupo da sempre critico con il nuovo modello di gestione – a distanza di quasi 10 anni dall’insediamento di APS le cose nei territori sembrano ancora non funzionare, tra disservizi, degrado e aumenti diffusi registrati rispetto al passato e alle precedenti gestioni. La consegna degli impianti da parte degli Enti Locali ad APS, ha completamente sconvolto gli equilibri delle comunità e, oltre ai suddetti aumenti del costo dell’acqua, non è stata affatto migliorata la dispersione idrica della rete di distribuzione che i Comuni in qualche modo riuscivano a gestire diversamente, come avveniva per i guasti, risolti attraverso tempistiche decisamente migliori di quelle attuali e certamente meno raffazzonate. Le continue segnalazioni dei cittadini, seppure indirizzate al call center, ricadono ancora sulle Amministrazioni, vero front office dei territori, costrette così ad assumersi responsabilità non proprie e a raccomandarsi per risolvere i problemi a quei pochi dipendenti che sono sul territorio, sui quali spesso ricadono anche le invettive degli utenti. In alcune zone dell’alto reatino mancano persino i contatori, in altre faticano ad essere sostituiti, producendo un conteggio dei consumi fuorviante e non puntuale. In tutto questo, i cittadini non si vogliono sottrarre al pagamento dell’acqua, ma chiedono di pagare il giusto e di non sobbarcarsi spese dovute alla cattiva gestione aziendale e gli ingenti costi delle consulenze spalmate poi evidentemente su tutti i contribuenti. Tantissimi sono gli aspetti relativi agli investimenti dichiarati da APS per l’efficientamento del servizio che poi non trovano riscontro nella realtà.
Per tutto questo, i cittadini della Provincia di Rieti chiedono ai Sindaci di ATO 3 di non sostenere l’ulteriore aumento dei costi dell’acqua previsti da APS, senza prima aver visto realizzati gli interventi tanto promessi e sbandierati e ancora mai fatti, assieme ad una gestione della quotidianità più efficiente. Anche noi ci appelliamo ai Sindaci, chiediamo un atto di responsabilità verso i cittadini che li hanno eletti a rappresentarli al meglio, a non essere complici di questo scempio. Bloccare l’aumento del costo dell’acqua nella nostra Provincia è un imperativo, almeno fino a che APS non avrà iniziato concretamente e con solerzia a realizzare interventi di efficienza efficaci nella risoluzione dei problemi sulle condotte di distribuzione dell’acqua, negli impianti di depurazione, nella rete fognaria e nel contrasto allo spreco della stessa. Mettere i rubinetti nelle fontane pubbliche come avviene altrove, riparare i numerosi guasti diffusi sul territorio che causano montagne di metri cubi di spreco, potrebbe essere un inizio ed un segnale incoraggiante per i cittadini, continuamente chiamati a mettere in atto buone pratiche per l’utilizzo responsabile dell’acqua potabile, senza avere lo stesso riscontro nelle pratiche e nel lavoro della società. Comprendere finalmente, oltre ogni gestione, che l’acqua rappresenta un bene indispensabile, di vitale importanza, che non può più essere negoziato con il profitto.