Nota di Area Rieti a firma di Chicco Costini.
Area Rieti è vicina al popolo romeno, vittima di un colpo di stato orchestrato dall’Occidente, che vuole impedire la vittoria elettorale di Calin Georgescu.
Il politico rumeno che aveva raggiunto il 23 per cento al primo turno, e che al ballottaggio era accreditato del 63% dei consensi, sovranista, contrario alla guerra con l’Ucraina, difensore dei valori tradizionali, è stato fermato dalla corte costituzionale, che paventando fantasiosi interventi esterni, ha annullato le elezioni.
È ridicolo che l’accusa con cui si è arrivati a questa gravissima decisione sia che i russi avrebbero orchestrato una campagna social, finanziando influencer, in appoggio al candidato sovranista: ovverosia l’accusa è che i russi avrebbero fatto quello che speculatori come Soros e Bill Gates fanno in Europa da oltre dieci anni, finanziando partiti politici, associazioni, cantanti, attori pro-LGBT e migrazionisti, per propagandare le loro idee malate.
Tutto questo avviene, mentre anche in occidente cominciano a venire fuori le prove della regia statunitense delle rivolte in Ucraina che hanno portato al potere Zelenski, portando il mondo sull’orlo della terza guerra mondiale.
Ancora più preoccupante è che nessuno dei governanti europei, neanche quelli considerati di destra, abbia ancora detto una parola su questo gravissimo atto antidemocratico avvenuto in Romania, dimostrando l’ipocrisia di chi a parole si schiera su posizioni sovraniste, ma che nella pratica rimane servo dei poteri malati dell’occidente liberista.
Area Rieti esprime la propria solidarietà al popolo rumeno, che sta provando a reagire al declino nichilista di un occidente morente, schierandosi con determinazione al fianco di chi vuole cambiare, a Bucarest, come a Parigi, Berlino e speriamo prima o poi a Roma, una politica che vuole sottomettere i popoli agli interessi degli speculatori.
Corneliu Zela Codreanu, a cui Georgescu si ispira, diceva che la Patria non ha bisogno di nuovi programmi ma di uomini nuovi.
Noi continueremo a combattere perché questi uomini nuovi tornino a dare speranza ai nostri popoli.
Perché alla fine a vincere saranno i popoli e non gli speculatori.