L’attore reatino Franco Pistoni, diventato famoso come “lo Iettatore” del programma televisivo di Mediaset “Avanti un altro” condotto da Paolo Bonolis, si è raccontato in un’intervista a Fanpage. Pistoni ha ricordato tutta la sua vita e i problemi affrontati, pregiudizi e il desiderio di ritirarsi dalle scene.
Uno dei punti che ha toccato Pistoni è il collegamento con il suo ruolo da Iettatore e i pregiudizi subìti durante l’adoloscenza: “Sì – ha raccontato l’attore 68enne a Fanpage – ma nel mio caso non sostenevano che fossi uno “iettatore” ma ero considerato uno stravagante, uno strano fino a quando non partecipai al mio primo film, Il nome della Rosa. Da allora diventai quello che aveva lavorato con Sean Connery”. E poi: “Ho deciso di renderlo cialtronesco. Ricevo disegnini, poesie, simpatie da molti bambini che non si spaventano ma si divertono”.
Passaggio anche nell’infanzia di Franco Pistoni: “Erano gli anni ’60, un’apoteosi di fisicità, si giocava in strada, ci si arrampicava sugli alberi, il bagno nei fiumi, si apparteneva a una tribù. Il tutto condito da affascinanti stimoli culturali: l’enciclopedia comprata a rate, la musica che si strimpellava nei garage. Ecco, la mia infanzia si è svolta in questi territori variopinti pur essendo sempre stato, contemporaneamente, un bimbo molto riservato e introspettivo”. L’INTERA INTERVISTA QUI