“HalloUil2024”, Paolucci (Uil Rieti): “Basta scherzetti dalla Politica. Mandiamo in pensione il precariato”

“Dolcetto o scherzetto? La domanda di origine anglosassone – diffusa ormai anche nel nostro Paese – accompagna la tradizionale notte di Halloween. Purtroppo, molte lavoratrici e molti lavoratori non sanno cosa siano i dolcetti. Ma gli scherzetti invece sì, perché la politica a loro ne ha fatti tanti. Facendo dilagare il precariato, ad esempio: una forma assurda di lavoro, talmente diffusa che per contrastarla la Uil ha avviato la campagna #NoAiLavoratoriFantasma. E proprio in occasione del 31 ottobre, quando giovani e ragazzi pronunciano la fatidica domanda, il sindacato – mutuando Halloween in HallowUil2024 – ha trovato l’occasione per ricordare quanto siano sconosciuti per milioni di persone i diritti sul lavoro” scrive Uil Rieti.

“La precarietà è il male dei nostri giorni – ricorda Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana – la campagna #NoAiLavoratoriFantasma ha come obiettivo quello di rendere visibili lavoratrici e lavoratori che oggi sono socialmente fantasmi, perché sottopagati e sfruttati. Lavorare in nero,  o se va bene con discontinuità, significa avere meno possibilità economiche, rimandare ogni progettualità, accantonare sogni e aspirazioni”. Gli ultimi dati raccolti dall’osservatorio regionale sul precariato della Uil Lazio parlano chiaro: nei primi sei mesi dello scorso anno i giovani reatini under 30 hanno avuto 161 i contratti a tempo indeterminato, 111 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Sono cresciuti invece i contratti atipici: 1317, contro i 1244 del primo semestre dell’anno precedente.

“Basta con gli scherzetti della politica – conclude Paolucci – Mandare in pensione il precariato deve essere adesso una priorità. Sui rappresentanti del popolo grava la responsabilità storica di contrastare le drammatiche conseguenze di condizioni lavorative che non danno garanzie dal punto di vista economico, di continuità, di professionalità e di sicurezza. Una situazione che sta impedendo a una generazione di vivere dignitosamente”.

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