Il ricordo di Marta Bartoli, ad un anno dalla morte unisce generazioni e luoghi: il legame con Rieti

Il 24 ottobre scorso, la sala Eugenio IV della Rocca Albornoziana è stata il teatro di un evento ricco di emozione e ricordi, dove amici, colleghi, ex alunni e professori si sono riuniti per celebrare Marta Bartoli, a un anno dalla sua prematura scomparsa. Scrittrice, giornalista, insegnante, traduttrice, accompagnatrice turistica e ricercatrice: Marta Bartoli è stata tutto questo e molto altro, una figura eclettica e appassionata che ha saputo toccare il cuore e la mente di chiunque abbia incontrato. La Deputazione di storia patria per l’Umbria, in occasione della ricorrenza, ha presentato un libro a lei dedicato, curato da Attilio Bartoli Langeli e Luciana Brunelli, un volume che rappresenta un viaggio tra gli interessi, le passioni e la profonda umanità di Marta.

Il libro presentato alla Rocca Albornoziana non è solo un omaggio alla memoria di Marta, ma una celebrazione di una vita vissuta con curiosità e generosità. La pubblicazione raccoglie testimonianze, scritti e pensieri di chi ha avuto il privilegio di conoscerla, regalando al lettore un ritratto intimo e affettuoso di Marta Bartoli. La sua vita poliedrica si riflette nelle pagine del libro: dalla passione per la scrittura, alla dedizione come insegnante, fino al suo lavoro come traduttrice e accompagnatrice turistica. Marta ha saputo muoversi con naturalezza tra molteplici ruoli, mantenendo sempre uno spirito curioso e aperto, un’attenzione profonda per le storie e le persone.

Nel suo percorso, Marta ha costruito legami importanti con i luoghi che amava e che hanno fatto da sfondo a tante esperienze significative della sua vita. Roma e Rieti erano tra questi, dove, insieme alla famiglia, trascorreva spesso le estati. Il Santuario di Fonte Colombo, Greccio, luoghi colmi di ricordi che sono stati fonte di ispirazione e riposo, influenzando le sue opere e il suo modo di vedere il mondo:. La scelta della Rocca Albornoziana come luogo della presentazione è, dunque, ricca di significato: l’Umbria è stata un rifugio per Marta, un luogo che le offriva pace e bellezza, e che oggi l’ha accolta con affetto per questo evento commemorativo.

Durante la serata, i partecipanti hanno condiviso aneddoti e memorie, regalando al pubblico presenti emozioni autentiche. Diversi ex alunni hanno raccontato l’impatto che Marta ha avuto sulle loro vite, sia come insegnante che come guida spirituale. I suoi colleghi, molti dei quali presenti in sala, hanno parlato della sua passione per il lavoro, della sua determinazione e della sua grande umanità. Marta Bartoli ha sempre vissuto con l’intento di lasciare un segno positivo nelle persone, e l’affetto dimostrato dai presenti ne è stata la testimonianza più autentica.

La sua passione per il lavoro, la determinazione e la sua grande umanità. Marta Bartoli ha sempre vissuto con l’intento di lasciare un segno positivo nelle persone, e l’affetto dimostrato dai presenti ne è stata la testimonianza più autentica.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.