Antenna 5G a Casperia, la minoranza: “Deludente la risposta del sindaco. Persa un’occasione di unanimità”

In merito alla risposta fornita dal sindaco Giancarlo Sileri all’interpellanza sull’installazione di un’antenna 5G a Casperia (leggi), il capogruppo di minoranza Marco Cossu dichiara quanto segue:

«La montagna ha partorito il topolino. Dal sindaco Giancarlo Sileri in consiglio comunale abbiamo ricevuto una risposta tardiva, ambigua e deludente. In una seduta convocata “obtorto collo” con un ritardo raccapricciante a seguito del richiamo scritto dal prefetto di Rieti a cui ci siamo rivolti per il rispetto delle regole, abbiamo trovato un muro di fronte a qualsiasi proposta affinché si potesse offrire al paese una risposta chiara, definitiva e unanime. Pur avendo maturato la stessa posizione, non è stato possibile approvare una mozione in consiglio comunale in modo da rendere efficace la stretta di mano che c’è stata il 3 ottobre tra il sindaco e il capogruppo di minoranza alla fine dell’assemblea. Siamo delusi perché si è persa una grande occasione per dimostrare concretamente l’unità di intenti tra i gruppi di maggioranza e minoranza su questo tema. Prendiamo atto che la maggioranza che amministra Casperia non ha il coraggio di prendere una posizione e preferisce rimanere nell’ambiguità. Capiamo l’imbarazzo di chi il 15 luglio si è esposto favorevolmente nei confronti di chi dovrebbe installare l’antenna davanti al cimitero ed ora non sa come uscirne, non potendo far altro che nascondersi dietro il paravento della Comunità montana Sabina, guidata da un consigliere di minoranza di Casperia, chiamata a togliere le castagne dal fuoco dopo due mesi in cui la giunta comunale ha brancolato nel buio non sapendo che pesci prendere.

«Abbiamo motivo di ritenere che senza la nostra battaglia le cose sarebbero andate diversamente. Come ogni passo della giunta comunale in senso contrario all’antenna si è svolto dopo la nostra interpellanza depositata il 16 agosto, così l’assemblea del 3 ottobre è stata organizzata solo dopo che avevamo indetto una manifestazione in piazza per il giorno successivo ed infine ci è stato perfino chiesto di ritirare l’interpellanza che giaceva da due mesi in attesa di risposta, ignorando che nessuna assemblea, seppur utile a livello informativo, può sostituire il consiglio comunale.

«Rispetto alla presunta responsabilità della precedente amministrazione di cui il sottoscritto era sindaco, la posizione espressa insieme all’assessore Alessandro Battella è sempre stata un diniego, determinati a far rispettare il piano vigente redatto dalla Comunità montana Sabina, che individua l’unico sito idoneo in località Anticcione-Monte Santi. Posizione confermata dalla società Inwit nella sua comunicazione del 4 luglio quando scrive: “[…] è emerso che il [luogo] individuato idoneo per la fornitura del servizio nell’area di pertinenza del cimitero non è stato accettato da codesta amministrazione [la quale] ha comunicato l’impossibilità di individuare altre aree comunali idonee”. Il dialogo intercorso tra ottobre 2023 e maggio 2024 è stato informale, nel vano tentativo di convincerci, tanto che non è stato avviato alcun procedimento amministrativo. Se avessimo ricevuto una richiesta perentoria come quella del 4 luglio avremmo risposto al contrario di come ha fatto il sindaco Sileri, che fino a prova contraria è l’unico ad aver manifestato una volontà favorevole al progetto, ed avremmo attivato subito la Comunità montana Sabina perché proprio il 4 luglio il Parlamento ha approvato una modifica alla normativa, cambiando le carte in tavola; una notizia che rendeva necessario rivolgersi immediatamente alla Comunità montana Sabina per un nuovo intervento di regolamentazione e pianificazione, nel solco del lavoro svolto da sette anni a questa parte su delega dei comuni membri.

«In conclusione, sono passati più di tre mesi dalla fatidica lettera scritta dal sindaco di Casperia per “prendere tempo”; non ci resta altro che aspettare che egli comunichi la veritiera volontà dell’amministrazione comunale ad Inwit, Infratel e al dipartimento Trasformazione digitale della presidenza del consiglio dei ministri. Cento giorni ci sembrano abbondanti per poter dire la verità se la decisione è stata già presa».

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