“Ha una fitta rete di spaccio mentre è ai domiciliari”: arrestato di nuovo. Lo supportava la moglie

(di Cristian Cocuccioni) Un giro di spaccio che parte da un’abitazione, in cui vive un uomo agli arresti domiciliari. È possibile? Sì, è quello accaduto in una piccola frazione della Sabina. Una vera e propria piazza di spaccio, punto di riferimento per gli assuntori di droga. L’uomo, un 37enne pluripregiudicato, agli arresti domiciliari ha creato una piramide di spaccio – nella quale lui era in cima – grazie all’aiuto di tre uomini e della moglie, che aveva “un ruolo attivo e collaborativo”.

L’operazione dei Carabinieri di Poggio Mirteto, mediante numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche, analisi di tabulati e vari arresti in flagranza di reato, per smantellare l’attività criminosa, è partita nel 2022: due anni di indagini, nelle quali è stato fondamentale anche un Carabiniere fuori servizio che ha notato il 37enne spacciare dalla propria abitazione. Cocaina e hashish le sostanze rinvenute e quelle spacciate: si parla di oltre 35mila euro in due anni, ma “sicuramente sono anche maggiori gli introiti”.

Metodo di pagamento? Non più in contanti: sono state sequestrate molte carte banco posta nelle quali venivano versati i soldi, intestate ai complici o direttamente agli assuntori. Una nuova metodologia che ha monopolizzato il mercato in mano al 37enne che dalla propria casa controllava e gestiva, nonostante il braccialetto elettronico e la misura cautelare nei propri confronti. La droga sequestrata dai Carabinieri, intorno ai 35 grammi, “non è nulla a confronto di quello spacciato negli anni”. L’aiuto dei complici è stato fondamentale per il 37enne: i tre si occupavano di rifornimento e smistamento di droga.

L’uomo è stato arrestato di nuovo, trasferito in carcere, ma poi rimesso ai domiciliari. Divieto di allontanamento invece per due su tre dei complici: un 25enne e un 51enne. Si cerca il terzo. “Le attività investigative hanno colpito un sistema molto ramificato e preoccupante sul territorio – ha dichiarato il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Poggio Mirteto, Francesco D’Ottavio -. “Il fatto che i reati siano stati commessi anche durante il regime degli arresti domiciliari è stato uno sfregio all’autorità giudiziaria. Siamo soddisfatti di questa operazione: abbiamo messo fuori gioco il principale spacciatore della Sabina. C’è una parte sana della popolazione che chiede legalità, e siamo orgogliosi e soddisfatti di poter rispondere a questa richiesta”.

Foto: Cocuccioni ©

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.