Rieti dimentica Kobe Bryant: gli Stimmatini, dove mosse i primi passi da cestista, abbandonati. Nessun ricordo del Black Mamba

(di Cristian Cocuccioni) Kobe Bryant, più che una leggenda del basket mondiale. Un’icona di un’intera generazione. Da quel tragico 26 gennaio 2020, giorno in cui perse la vita in quel maledetto incidente in elicottero insieme a sua figlia Gigi ed altre sette persone, in tanti continuano a ricordare le gesta, la persona che era. Tutti tutti, o forse no. Sì perché Rieti rientra – purtroppo – in questa piccola cerchia. La sua amata Rieti e quelle strade – a detta di chi lo ha incontrato quando era solo un bambino – della città che tanto ammirava.

I primi passi da cestista il Black Mamba li ha mossi proprio qui, nel centro d’Italia, e più precisamente nel campetto di basket playground degli Stimmatini. Un luogo, per gli appassionati di basket e non solo, dal valore affettivo inestimabile, ai limiti del sacro. Ad oggi però il campetto non è all’altezza di quello che dovrebbe essere. Qualche scritta, il numero 24 sull’asfalto ma poi nulla. Niente in memoria del Black Mamba.

Pensiamo al campetto restaurato con la pavimentazione dipinta in suo onore a Reggio Emilia, dove ha passato l’adolescenza, oppure a quello di Napoli, mentre qui c’è solo abbandono, degrado. Ormai non viene più quasi utilizzato dagli amanti dello sport. A parlarne ci ha pensato anche Repubblica che ha sentito il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi che ha spiegato: “Il campo è di proprietà dei Padri Stimmatini, possiamo farci poco. Siamo consapevoli dell’importanza di quel luogo – prosegue a Repubblica il primo cittadino – e cosa rappresenta per il basket. Per questo ci faremo promotori con la Congregazione per eventuali progetti che rendano merito alla memoria di Kobe”.

Un angolo di storia, perché stiamo parlando proprio di questo, lasciato così. C’è bisogno di intervenire perché Kobe Bryant lo merita. Lui non ci ha mai dimenticato, insieme al suo compianto padre Joe, ex giocatore della vecchia Sebastiani, e non dovremmo farlo neanche noi. Era già strana questa situazione prima della sua morte, ora diventa inaccettabile. Nel luogo dove la leggenda del Black Mamba è nata, da quel primo tiro a canestro, fino ad arrivare nell’olimpo del basket mondiale e dei giocatori migliori della storia del gioco.

Foto: RietiLife ©

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