Aps, la lettera: “Ho un problema e credo non riuscirò a risolverlo…”

Mi chiamo Antonella Griani ed ho una seconda casa nel comune di Tarano (RI), ho ricevuto una prima bolletta da Aps di un importo sproporzionato per l’utilizzo della casa. Ho fatto un reclamo e mi hanno abbassato l’importo dovuto. Purtroppo il problema è un altro, dalle successive bollette, fatte sempre sulla stima del consumo e non sulla lettura del contatore, mi sono accorta che il contatore era rotto, mi sono recata previo appuntamento presso gli uffici di Magliano Sabina della APS, dove una loro impiegata prendeva in carico la mia richiesta (tutto a mano perché il computer non le funzionava) e il giorno successivo mi chiamava e mandava una mail per darmi un appuntamento per cambiare il contatore. Io per non perdere la priorità ho fatto 150 Km per recarmi presso la mia abitazione, ma purtroppo a quell’appuntamento non si è presentato nessuno né sono stata contattata telefonicamente per annullare l’appuntamento che mi era stato dato. Da lì in poi non ho fatto altro che contattare il loro Call Center che non è in grado di risolvere alcun problema. Ho inviato almeno tre o quattro PEC e altrettante mail, ma nessuno ha mai risposto.

Sono ancora in attesa di ricevere una qualche risposta da parte della APS

Tutto questo per dire che i comuni della Sabina si sono rivolti a questa società senza prima assicurarsi che la stessa fosse in grado di gestire in maniera efficiente il territorio. Quindi io ritengo responsabili dei disservizi in egual misura sia i Comuni che la APS. Non so se e quando riuscirò a risolvere il mio problema ma è certo che il disservizio viene ripagato con bollette estremamente costose da parte di tutti i cittadini e per questo credo che i comuni dovrebbero prendersi la responsabilità di verificare il lavoro della APS e qualora dovessero riscontrare delle falle, avere il coraggio di prendere posizione a favore degli abitanti del proprio territorio.