“Dimensionamento scolastico a Rieti. Aperto tavolo in Provincia con amministratori e sindacati. La Flc ribadisce no a nuovi tagli”

Comunicato della Flc Cgil a firma di Fabrizio Stocchi. 

Le linee di indirizzo emanate dalla Regione Lazio per il dimensionamento della rete scolastica nell’anno 2025/2026 non modificano sostanzialmente il rischio di nuove chiusure, se non per l’esclusione dell’area del cratere. Riteniamo comunque questo un primo passo.

Dopo la mannaia dello scorso anno, che nel nostro territorio ha colpito le già fragili aree interne del reatino e i municipi di Roma a più alto rischio di esclusione e dispersione scolastica, la giunta regionale ancora non ha deciso che direzione intraprendere. La FLC CGIL, a tutela di lavoratori e lavoratrici, invece, non ha dubbi: occorre salvare la scuola nei piccoli comuni e nelle aree interne, come presidio sociale e democratico di quei territori.

Nel frattempo, come già era apparso sui giornali, la presidente della Provincia, Roberta Cuneo, ha informato i presenti all’incontro della presentazione di un emendamento che estenderebbe la disciplina prevista nel decreto Caivano, prevedendo particolari deroghe in riferimento alle aree montane e in contesti di disagio giovanile o caratterizzati dalla presenza di alunni con fragilità negli apprendimenti.

I tempi di approvazione dello stesso, però, sono troppo lunghi e sfasati rispetto all’esigenza di definire il piano della rete scolastica per il prossimo anno.

In generale, riteniamo che occorre cambiare radicalmente i parametri nella definizione del dimensionamento perché essi non tengono conto di una realtà che si è modificata per via dell’inverno demografico. Se la politica intende chiudere i piccoli comuni e le aree interne lo dica chiaramente, noi stiamo dalla parte di quei cittadini e quegli amministratori che vogliono proteggere i servizi fondamentali, a partire dalla scuola.

Martedì 24 settembre verrà indetta una prima assemblea per informare e coinvolgere lavoratori e lavoratrici ed impedire l’ennesima offensiva contro la scuola pubblica, rappresentata dal dimensionamento scolastico e dall’autonomia differenziata.

 

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