Aree interne e rigenerazione territoriale: questi i temi affrontati ieri sera a Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti, dalla segretaria del Pd Elly Schlein, ospite della settima edizione del “Festival dei Corpi Sociali – Pane Extra Quotidiano”. Al centro del dibattito, tenuto con il sindaco del comune reatino Stefano Micheli, l’intervento di rigenerazione territoriale pilota ‘IN. Alta Sabina’, finanziato con 3 milioni dal PNRR e avente come obiettivo quello di realizzare servizi e infrastrutture per una nuova vitalità nell’area dell’Alta Sabina, da anni sofferente a causa dello spopolamento, dell’abbandono dell’agricoltura, dell’assenza di servizi e di collegamenti idonei.
“I paesi delle aree interne soffrono soprattutto di spopolamento. Per contrastarlo occorre portare i servizicome le scuole, a partire dagli asili nido, la sanità e la cultura. Occorre incentivare medici, infermieri e insegnanti che operano nelle aree interne. È necessario connettere meglio il territorio con i trasporti e con il digitale. Dobbiamo valorizzare la vita di comunità che si può avere nelle aree interne e nelle montagne, ma questo si può fare se questa vita non è troppo scomoda. Come Pd stiamo avviando progetti sperimentali per agevolare le imprese e le partite Iva per la montagna: perché aprire un negozio a Rocca Sinibalda e aprirlo a Roma è molto differente. Il progetto della green community dell’Alta Sabina si basa sull’ascolto. È la nostra stessa scelta, la voglia di essere utili ai territori” così la segretaria del Pd Elly Schlein.
“Con il progetto IN. Alta Sabina vogliamo sviluppare il territorio in termini di servizi e di imprenditoria privata, promuovendo quelle attività agricole, turistiche e culturali che qui possono avere un riscontro. Vogliamo crescere e lo vogliamo fare attraverso un passaggio fondamentale: quello delle comunità, sono loro a rendere vivi i paesi” ha dichiarato Stefano Micheli, sindaco di Rocca Sinibalda.
IN. Alta Sabina, dove l’acronimo IN sta per Intelligenza Naturale, è un progetto che coinvolge 10 Comuni: Rocca Sinibalda, Belmonte, Colle di Tora, Longone, Marcetelli, Torricella, Monteleone, Poggio Moiano, Poggio S. Lorenzo e Varco Sabino. Un progetto innovativo che parte dall’ascolto della comunità e dalla mappatura del territorio e delle sue risorse naturali e sociali: le foreste, il bacino idrografico, i paesi, i sentieri, le tradizioni e le culture. Un territorio che, come molte aree interne della penisola, vive da decenni la lontananza dai servizi essenziali (scuole, sanità), la complessità degli spostamenti, la distanza dai centri economici.
Difficoltà che hanno fatto sì che i paesi si stiano gradualmente spopolando: rispetto agli ultimi due censimenti generali, nei 10 comuni si registra un – 4.2% dell’indice della popolazione residente, mentre la media nazionale si attesta a – 0.3%. L’obiettivo è che il territorio diventi attrattivo per chi può e vuole tornare o venire ad abitarlo, per chi vuole conoscerlo attraverso un turismo lento e responsabile, per chi vuole stabilire un’attività economica in Alta Sabina. Non una visione rivolta al passato, ma verso l’innovazione sociale, ambientale e tecnologica del territorio. 15 gli interventi previsti a partire dalla valorizzazione delle risorse naturali locali attraverso la realizzazione di nuove reti di collaborazione tra le aziende, i cittadini, le istituzioni. E ancora, dalla costruzione di comunità energetiche al rafforzamento del biodistretto, dagli impianti pilota del riciclo dell’acqua di due grandi piscine alla costruzione di un impianto di biogas sostenibile fino alla vera e propria contabilizzazione dei cosiddetti servizi ecosistemici: aria e acqua pulite, foreste che combattono la crisi climatica e contengono un tesoro (anche economico) di biodiversità.