Sabato 24 agosto alle ore 19.00, in piazzetta Primo maggio al Borgo, l’associazione Area Rieti presenterà l’ultima opera del prof. Mario Polia, LA DONNA ROMANA, mater et sacerdos.
Saranno presenti l’autore, prof Mario Polia, storico, antropologo, etnografo, e archeologo italiano, specialista in antropologia religiosa e storia delle religioni, Gianni Alemanno, segretario nazionale del movimento Indipendenza e Chicco Costini, presidente di Area Rieti.
Al termine della manifestazione è previsto un momento comunitario, con cena.
“Quando abbiamo deciso di presentare l’ultima fatica di Mario Polia – ha dichiarato Chicco Costini – volevamo far conoscere alla nostra città un testo che con dovizia di informazioni storiche, ed accuratezza scientifica, facesse comprendere quale fosse il ruolo della donna nella società Tradizionale, smentendo le falsità che vengono propagandate nella nostra epoca.
Le olimpiadi francesi, la degradante manifestazione di apertura, vero e proprio manifesto del pensiero liberista, dominante nell’occidente moderno, hanno riempito questa presentazione di un significato più profondo ed importante.
Mario Polia nel descrivere il ruolo della donna nella società romana, disegna con completezza quale fosse il corpus valoriale che caratterizzava la civiltà tradizionale: l’onore, la difesa ad ogni costo della propria dignità, il sacrificio del singolo nell’interesse della propria comunità, il coraggio, la volontà di lasciare un ricordo del proprio agire, per potersi garantire un’immortalità nel racconto di quanti sarebbero venuti dopo.
Il ruolo differenziato ma paritario in termine di importanza dell’uomo e della donna, alla quale è assegnato, nel suo essere madre e sacerdotessa, il compito esiziale di mantenere acceso il fuoco, simbolo dell’immortalità di Roma, e di tramandare ai figli i mos maiorum, gli usi antichi, che delineano l’identità e l’appartenenza del cittadino romano.
Il ragazzo e la ragazza che nascono a Roma sanno di non essere soli, ma di far parte di un insieme che lega presente, passato e futuro, nell’essere comunità di destino, nel costruire la grandezza della civiltà romana.
Questi sono i valori fondanti dei popoli europei, che nei secoli sono stati tramandati e hanno dato vita alle grandi conquiste artistiche, culturali, imperiali che hanno fatto del nostro continente il centro pulsante del mondo.
Corpus valoriale antitetico all’esaltazione dell’egoismo individuale, alla sacralizzazione del soddisfacimento dei caprici individuali, che caratterizza l’occidente moderno.
Alla società fluida, composta da singoli individui privi di identità, di appartenenza, di passato e di futuro, al nichilismo opprimente, nuovi valori della religione imposta dal liberal liberismo, si contrappone la luminosa volontà di potenza, la solare realizzazione dell’uomo e della donna nel costruire insieme un percorso che non è mai individuale, ma comunitario, e che ha nella virtù, nella bellezza, nel coraggio il proprio motore.
Lo scontro tra queste due visioni del mondo non può essere relegato a semplice confronto culturale o ideologico, ma deve trovare concretezza nell’azione politica, per opporsi alle degenerazione della nostra società”