La concretezza di un anno (anzi, quasi due) di lavoro raccontata nei luoghi del turismo. È questo lo spirito che ha caratterizzato l’evento di questa mattina organizzato da Fratelli d’Italia Rieti al Terminillo, che ha dato il via alla nuova campagna nazionale del partito tramite la quale iscritti e militanti in tutta Italia diffonderanno a cittadini e turisti, tra le piazze e le spiagge di tutto lo Stivale, il buon governo di Giorgia Meloni.
Al gazebo organizzato da Fratelli d’Italia a Terminillo, erano presenti militanti ed esponenti di spicco del partito, come l’onorevole Paolo Trancassini, questore della Camera e coordinatore regionale, il consigliere regionale Michele Nicolai, il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi, il coordinatore provinciale Matteo Carrozzoni, l’assessore del comune capoluogo Giovanni Rositani e tanti altri amministratori locali e militanti. Tutti per ricordare quanto lavoro è già stato svolto dal Governo Meloni e quanto ancora sarà necessario svolgere, per costruire l’Italia che Fratelli d’Italia ha promesso di riformare nel suo programma elettorale. Al centro della giornata, infatti, c’erano le quattro grandi riforme che rivoluzioneranno la Nazione: la riforma fiscale, quella della giustizia, l’autonomia differenziata e il premierato. Partendo dalla riforma fiscale, con la quale l’intenzione è quella di cambiare il paradigma con cui lo Stato guarda al cittadino, non più un suddito da vessare in quanto possibile evasore, nell’ottica di punire la vera evasione, e non quella presunta. La riforma della giustizia, invece, si propone di eliminare il sistema correntizio interno alla magistratura, che la dilania a scapito dell’imparzialità del giudice, principio costituzionale, e a danno, ovviamente, del cittadino, che incappa poi in processi lunghi e in sentenze spesso ingiuste. Autonomia e premierato, infine, vanno di pari passo: la prima mette nelle Regioni maggiori responsabilità, maggiori oneri nella gestione dei fondi, che a questo punto non potranno più essere sperperati dall’incapacità dei singoli governatori; pur sempre nel rispetto dei Lep, le erogazioni minime riservate anche alle Regioni che non richiederanno maggiore autonomia. A questo sistema polarizzato, però, andrà ad affiancarsi un governo centrale più forte, dotato della legittimazione dei cittadini. Elezione diretta del Presidente del Consiglio, incarico della durata di cinque anni, fine degli inciuci di palazzo, al governo chi vince le elezioni, addio ai senatori a vita: sono solo alcuni degli obiettivi del premierato, che ridarà stabilità all’esecutivo e credibilità nei consessi internazionali. Un impegno, quello dell’esecutivo, che si allarga anche alla cura verso gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, soprattutto per chi, nel periodo estivo, rimarrà nelle città.