Tsm2, il Commissario agli Usi Civici dà ragione a Salviamo l’Orso e Balia dal Collare

“Il 5 agosto scorso il Commissario agli Usi Civici per Lazio, Umbria e Toscana, Dott. Antonio Perinelli, ha deciso la causa demaniale (R.G. 20/2021) originata dall’esposto presentato dall’Associazione Salviamo l’Orso sostenuta dal lavoro del gruppo di attiviste di Balia dal Collare Rieti”: scrive in una nota Balia dal Collare. 

E continua: “Dopo un iter giudiziario di tre anni il Commissario riconosce la demanialità dei terreni interessati dal progetto TSM2 e ne ordina la reintegrazione alle comunità di Leonessa, Cantalice e Micigliano. Inoltre,censura le amministrazioni comunali per le erronee procedure seguite in passato e fissa dei chiari criteri per i futuri mutamenti di destinazione.

La sentenza condanna i Comuni e la TSM S.r.l. a pagare le spese processuali e di CTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio) e sarà trasmessa alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti.

I Comuni non hanno espletato la procedura ad evidenza pubblica per la concessione delle terre ed hanno fornito “motivazioni insufficienti e stereotipate che non considerano l’impatto ambientale perpetuo degli impianti di funivia non essendovi garanzie di una loro rimozione né di un “reale beneficio” per le comunità”, quando “a causa del notorio cambiamento climatico con innalzamento delle temperature le precipitazioni nevose sull’Appennino sono destinate ad essere sempre minori”.

Il commissario riconosce che l’intera area èdi particolare pregio ambientale e, sostanzialmente, incontaminata” ed avverte che anche i corpi idrici sono di dominio collettivo ai sensi della legge 168/2017.

Salviamo l’Orso da sempre in prima linea nell’opposizione ai progetti di ampliamento dei bacini sciistici dell’Appenino centrale esprime la sua profonda soddisfazione per una sentenza che ristabilisce la legalità sui territori che i Comuni di Leonessa, Cantalice e Micigliano avevano “svenduto” alla TSM s.r.l.

La conferma che parte del progetto ricade su terreni demaniali è una buona notizia e un ottimo auspicio per l’udienza di merito sul ricorso delle associazioni contro l’autorizzazione concessa al TSM dalla Regione Lazio, che il Consiglio di Stato ha fissato al 19 settembre p.v.

I progetti come il TSM o quelli che la Regione Abruzzo prevede con fondi pubblici nel Parco della Majella (Passo Lanciano) e sui Monti Gemelli (TE) sono senza alcuna giustificazione economica, destinati al fallimento e forieri solo di devastazioni ambientali. La politica li usa per sovvenzionare con i nostri soldi la propria “clientela” ed il loro unico risultato è la devastazione del capitale naturale dell’Appennino centrale e l’impoverimento delle comunità locali. Il fallimento dell’idea che lo sci da discesa possa essere oggi in Appennino il volano per lo sviluppo economico di questi territori è sotto gli occhi di tutti ed è evidente anche nell’ultimo ridicolo provvedimento del Governo che destina a fondo perduto 13 milioni di euro per i comprensori sciistici della dorsale appenninica danneggiati dalla mancanza di neve dello scorso inverno, una situazione che ormai si ripete anno dopo anno.

Il gruppo di attiviste della Provincia di Rieti Balia dal Collare, impegnata nella difesa del territorio anche daaltre forme di estrattivismo e privatizzazione delle risorse naturali (come quella dell’acqua) si auspica che questa sia la fine di un progetto delirante che ipotizzava innevamenti artificiali, concessioni ad personam, e che ha rappresentato un elemento conflittuale sul territorio. Le narrazioni in favore del progetto TSM2 sono state spesso divisive e tendenziose, volte a creare il “nemico”e a svilire le ragioni di chi vi si opponeva. Per troppi anni esse hanno proposto un’idea di sviluppo economico della montagna anacronistico e dannoso per gli ecosistemi. Le attiviste, alla luce della sentenza, esprimono fiducia nel fatto che le amministrazioni comunali non perseverino nell’assecondare interessi privati minoritari, e che usino infine le risorse economiche pubbliche per una valorizzazione capace di coniugare onestamente lavoro e salvaguardia del territorio alla luce dei cambiamenti climatici” conclude Balia dal Collare.

Foto: RietiLife ©

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