Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore
Il sistema carcerario italiano è al collasso. Le cronache degli ultimi giorni ce lo confermano quotidianamente, con un coro unanime di allarmi sull’overcrowding, le condizioni inumane e la mancanza di personale. Le carceri sono diventate polveriere pronte a esplodere, dove la violenza è la norma e i diritti dei detenuti sono sistematicamente violati.
Le soluzioni proposte sembrano più slogan che progetti concreti. Costruire nuove carceri richiede anni e ingenti risorse, mentre gli accordi di trasferimento nei paesi d’origine sono farraginosi e spesso irrealizzabili. Le misure alternative, poi, necessitano di una riorganizzazione complessiva del sistema e di un adeguato supporto di personale e risorse.
Ma il problema più profondo è la mancanza di una reale comprensione del funzionamento interno delle carceri. Quali dinamiche si celano dietro le sbarre? Come nascono e si consolidano le gerarchie carcerarie? Quali sono le cause della violenza e come si può instaurare un clima di maggiore sicurezza?
Il romanzo “La Collina delle Lucciole-Cronaca di un carcere a luci rosse” di Rocco Casalegno offre uno spaccato crudo e realistico di questo mondo, trascinando il lettore in un labirinto di emozioni dove violenza e speranza si intrecciano. È un’opera che invita a riflettere su un tema scottante e a cercare soluzioni durature e strutturali.