Cortellesi replica all’opposizione: “Da parte nostra nessuno sfratto. Evitiamo che Amatrice diventi una baraccopoli”

Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, replica al gruppo di minoranza (leggi). “Trovo altamente strumentale e assolutamente scorretto il collegamento tra l’attività del Commissario Sisma 2016 e il ministro della Sovranità alimentare, circa la sigla del Protocollo d’Intesa mirato al rilancio economico e sociale dell’area del Cratere, e l’asserito ‘sfratto di cittadini per ordine del Comune’. Ricordo che il suddetto atto non è un provvedimento arbitrario, né illegale, ma legittimo, secondo le norme vigenti, e tra l’altro condiviso con le autorità competenti, come il Prefetto e il Questore. Certamente un atto doloroso, ma non ‘vessatorio, disumano e umiliante’ come riportato, svoltosi nelle forme e nei contenuti stabiliti dalla legge, e non eseguito con ‘modalità surreali’. E giunto a seguito di un iter amministrativo graduale e progressivo che ha visto i diretti interessati, privi ormai da tempo dei titoli per restare nelle Sae, raggiunti da varie nostre ordinanze, a cui non hanno dato mai risposte concrete” scrive Cortellesi.

“Come sindaco comprendo lo stato di disagio dei miei concittadini, ma occorre ripristinare al più presto le condizioni di legalità e normalità della nostra città. E purtroppo diventano abusivi nel momento in cui non rispettano le leggi, sia disponendo di case appena ricostruite, sia per motivazioni più strettamente personali ma irrilevanti ai fini legali. Amatrice non può diventare una baraccopoli e io non voglio che prevalgano rassegnazione, indifferenza, se non ostilità, rispetto allo stato di diritto. Abbiamo più volte comunicato alla popolazione che le Sae non sono di nostra competenza, essendo di proprietà della Protezione Civile e sottoposte alla giurisdizione della Regione Lazio per quanto riguarda le linee guida. Come noto, abbiamo tentato di affrontare il tema, accorgendoci subito che stavamo gestendo una situazione impossibile. Per tale ragione abbiamo chiesto un tavolo con le istituzioni per risolvere una volta per tutte l’annosa questione. Pertanto non ci sentiamo assolutamente responsabili del loro degrado e del loro mancato utilizzo” dice ancora Cortellesi.

“Rassicuriamo gli autori della nota che non abbiamo fatto figli e figliastri per quanto riguarda gli sgomberi. E continueremo nei prossimi mesi a effettuarli, sempre secondo criteri oggettivi. Insinuare scelte in base a preferenze, amicizie o inimicizie, è da querela. Per concludere, non posso che biasimare e stigmatizzare l’atteggiamento questo sì, demagogico, bassamente populista, realmente irrispettoso dell’opposizione consigliare proprio alla vigilia del 24 agosto, giorno in cui gli animi e i cittadini dovrebbero trovare motivi di concordia, unità e pacificazione. Non vellicando l’odio si ricostruisce Amatrice e le sue Frazioni”.

Foto: RietiLife ©

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