Sabato prossimo, 10 agosto, il CAI di Rieti ,la Commissione Centrale Medica del Club Alpino Italiano, la Societa’ Italiana dell’ipertensione arteriosa, la Societa’ italiana medicina di montagna e l’Unita di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale De Lellis di Rieti hanno promosso, come ogni anno, “La giornata della SALUTE IN MONTAGNA” .
Salendo al Rifugio Massimo Rinaldi al Terminillo quota 2108, dalle ore 09,00 alle ore 13,00, sarà possibile la misurazione della pressione arteriosa in alta quota, il rilievo della frequenza cardiaca , la pulsossimetria e lo screening per lo studio dell’aneurisma dell’aorta addominale.
Aumentare la consapevolezza dei frequentatori della montagna sui rischi legati all’ipertensione arteriosa e incentivare i corretti comportamenti per prevenirla sono gli obiettivi dell’edizione 2024 della “Giornata dell’ipertensione arteriosa nei rifugi”, promossa dalla Commissione centrale medica del Club alpino italiano, dalla Societa? Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e dalla Societa? Italiana di Medicina di Montagna, con il sostegno dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano.
I frequentatori che raggiungeranno il rifugio Rinaldi potranno misurare la propria pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue e, questa è una novità rispetto al programma nazionale, la misurazione del calibro della aorta addominale sede frequente di aneurismi, verificando così la propria condizione di rischio cardiovascolare e la propria reazione all’esposizione alla quota. Chi lo desidera potrà inoltre rispondere in forma anonima a un questionario utile a raccogliere dati utili a fini scientifici e di ricerca.
I promotori della giornata evidenziano come il regolare controllo della propria pressione arteriosa e il suo mantenimento entro i livelli raccomandati (attraverso l’adozione di stili di vita sani e, laddove necessario, di terapie specifiche) sia fondamentale per la salute. L’ipertensione arteriosa rappresenta infatti il fattore di rischio più importante per ictus, infarto del miocardio, aneurismi, arteriopatie periferiche, insufficienza renale cronica, retinopatie e malattie legate all’invecchiamento (disturbi della memoria, disabilità).
La pressione arteriosa, inoltre, sale in modo significativo durante l’esposizione all’alta quota e le sue modifiche sono il risultato di cambiamenti nella regolazione locale della microcircolazione, nell’attività del sistema nervoso autonomo, nel volume e nella densità del sangue, nella funzione cardiaca e nelle proprietà della parete arteriosa. L’aneurisma della aorta addominale e’ una patologia subdola e misconosciuta che in caso di rottura comporta un rischio vita molto elevato, rilevarlo a priori e trattarlo con la chirurgia quando necessario garantisce una normale qualità di vita.
Sono circa il 18% degli italiani a soffrire di ipertensione arteriosa, percentuale che cresce progressivamente all’aumentare dell’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni.
A questi dati del Ministero della Salute, aggiornati a gennaio 2024, si devono aggiungere le persone che non sono consapevoli di essere ipertese, perché nella maggior parte dei casi la pressione arteriosa elevata non dà sintomi. Per questo l’ipertensione viene indicata come il “killer silenzioso”.
La misurazione della pressione arteriosa è un atto semplice ma che è importante eseguire almeno una volta l’anno a partire dai vent’anni, come raccomandato anche nell’ultimo Rapporto globale sull’ipertensione – La corsa contro un killer silenzioso, ottobre 2023 – Oms. Quando i valori pressori di sistolica e/o di diastolica superano i 140 (per la massima) e/o i 90 (per la minima), si parla di ipertensione arteriosa. Una crisi ipertensiva si manifesta con valori superiori a 180/110 mmHg.
La salita al Rinaldi avverrà in forma autonoma.
Nel pomeriggio, dalle ore 15,00 alle ore 18,00, nella sala parrocchiale della Chiesa di San Francesco al Terminillo, messa a disposizione con la consueta sensibile generosità dai Padri Mariano e Luca, continuerà lo screening gratuito per l’aneurisma dell’aorta addominale“1 minuto salva la vita”. da parte della equipe di chirurgia vascolare del De Lellis diretta dal dottor Massimo Ruggeri.