Mattia Furlani bronzo alle Olimpiadi di Parigi nel salto in lungo! Il reatino è nella storia

(di Christian Diociaiuti) Nessuno come Mattia Furlani. A soli 19 anni. Rieti ha la sua medaglia olimpica. Un bronzo. Non ce l’aveva ancora una medaglia così pesante, questa città che dice di vivere di sport: il titolo più importante lo regala alla città l’atletica, il salto in lungo, un ragazzo che neanche a 20 anni ha vinto quasi tutto. Gliela spedisce, da Parigi, il lunghista che da piccolissimo venne invitato a Rieti da Andrea Milardi per allenarsi con tutta la sua famiglia di sportivi e che qui è cresciuto, diventando grandissimo. Si tratta della prima medaglia alle Olimpiadi 2024 dell’atletica azzurra, che è reduce dai 5 ori di Tokyo e che sulle rive della Senna non aveva ancora vinto nulla.

Alle Olimpiadi di Parigi Mattia Furlani è terzo in una gara che bellissima è dire poco. Vissuta da front… jumper. Al primo salto balza in avanti: 8,34 con un metro di vento contro, a quattro centimetri dal record del mondo u20 siglato agli Europei di Roma, dove si è laureato vicecampione continentale alle spalle del greco Tentoglou. Cerca di indirizzare subito la gara nel verso giusto e ci riesce di nuovo, nell’occasione più importante, a diciannove anni, per dare un segnale a se stesso e agli avversari. Il greco campione di tutto Miltiadis Tentoglou apre con 8,27 (-0.5) e quindi l’azzurro è in testa dopo il primo round. Ancora un bel salto di Furlani al secondo con 8,25 (+0.9), si inserisce al terzo posto lo svizzero Simon Ehammer a 8,20 (-0.9). La risposta di Tentoglou arriva al secondo salto con un gran balzo di 8,48 (0.0) che lo porta al comando, mentre il reatino diventa secondo in classifica. Subito dopo il giamaicano Wayne Pinnock atterra a 8,36 (-0.2) e quindi Furlani è terzo. Seguono due nulli, uno – il quarto – molto lungo, ma nullo di meno di 4 centimetri. Tentoglou risponde con un 8,36 che consolida il suo piazzamento da primo posto (è il campione in carica da Tokyo). Il quinto salto è ancora lungo: eguagliato 8,34. Il greco a 8,31, il giamaicano a 8,24 e si va all’ultimo salto con la configurazione da podio avviata da inizio gara. Lo svizzero Ehammer non si migliora e Furlani va all’ultimo salto a caccia dell’argento, che non arriva (8,27/+0.7). Argento Pinnock, oro Tentoglou.

Mattia Furlani prosegue la tradizione reatina del lungo, dopo Andrew Howe che resta primatista italiano con 8,47. Ma neanche Andrew era riuscito a primeggiare alle Olimpiadi, tantomeno a vincere una medaglia olimpica. Amico e mentore di Mattia, sarà il primo a complimentarsi. Assieme ad Andrew, la Studentesca impazzisce di gioia e con loro tutti gli sportivi reatini. Una medaglia pesantissima per l’atletica, rimasta all’asciutto quando siamo oltre la metà del programma.

La biografia di Mattia Furlani. Argento ai Mondiali indoor di Glasgow 2024 nel lungo, prima medaglia ‘da grande’ a soli diciannove anni, e anche agli Europei di Roma. Mattia Furlani (Fiamme Oro, cresciuto nella Studentesca Rieti Andrea Milardi) è il terzogenito di una famiglia che nel 2010 si è trasferita a Rieti dopo aver vissuto a Grottaferrata, sui Castelli Romani, e nota per i risultati della sorella Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013, bronzo europeo under 23 nel 2017) ma parlano chiaro i trascorsi del papà Marcello (altista da 2.27 nel 1985) e della mamma Khaty Seck, velocista di origini senegalesi, che lo hanno fatto crescere anche dal punto di vista tecnico. In pratica ha sempre frequentato il campo di atletica, però dagli 8 ai 13 anni si è dedicato soprattutto al basket, la sua altra grande passione. Cinque presenze in nazionale, l’allenatrice è proprio la mamma Kathy.

Poi da cadetto ha iniziato a mostrare il suo talento in pedana, vincendo il tricolore nell’alto al primo anno di categoria, mentre nel 2020 è riuscito a stabilire la MPN under 16 (2.10) e anche quella sui 150 metri (16.57). Ha raggiunto la finale agli Europei U20 nel 2021, contro atleti più grandi anche di tre anni, prima di salire a 2.17 per diventare il miglior sedicenne italiano di sempre. Nella stagione invernale 2022 ha rivelato le sue qualità anche nel lungo saltando due volte 7.47 a soli cinque centimetri dal limite di categoria in sala. All’aperto con 7.87 ha tolto a Andrew Howe la migliore prestazione italiana allievi dopo 21 anni, incrementata di 26 centimetri, prima della doppietta d’oro agli Europei U18 di Gerusalemme: lungo con 8.04 e alto.

Ha stabilito il record europeo U20 al coperto del lungo nel 2023 con 7.99, quindi nella stagione outdoor è atterrato a 8.44 ventoso (+2.2), miglior misura under 20 della storia in ogni condizione, e 8.24 regolare per battere il record italiano juniores di Howe dopo 19 anni, poi ha vinto il titolo europeo U20 ancora a Gerusalemme con 8.23. Nel 2024 dopo aver ritoccato il suo record europeo U20 indoor (8.08) è diventato primatista italiano assoluto al coperto con 8.34 superando Howe (8.30 nel 2007) e si è messo al collo l’argento ai Mondiali indoor con la stessa misura del vincitore Miltiadis Tentoglou (8.22). All’aperto con 8.36 a Savona è diventato primatista mondiale under 20 e si è migliorato con 8.38 a Roma conquistando l’argento europeo.

Curriculum (lungo): Titoli italiani assoluti: 1 (indoor 2024); Mondiali: 2023 (18Q); Europei: 2024 (2); Mondiali indoor: 2024 (2); Europei indoor: 2023 (12Q); Mondiali U20: 2022 (8//alto, 7); Europei U20: 2021 (7/alto), 2023 (1); Europei U18: 2022 (1/alto, 1); Europei a squadre: 2023 (2)

Foto: Francesca GRANA/FIDAL – Parigi ©

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