La verità di SSA: “Rieti non ci ha voluto: bando modificato in corsa. Scelta di cuore non vendere, ripartiremo da Amatrice”

Dopo giorni di silenzio, il rifiuto della Serie D dopo aver conquistato il titolo sul campo (leggi), i rumors di una possibile fusione con Fc Viterbo (leggi), non aver presentato gli ultimi documenti per il bando di gestione dello Scopigno (leggi) il patron della SSA Rieti Tito Capriccioli – con una nota – ha voluto spiegare la sua verità:

Con il presente comunicato la SS Amatrice Rieti, visti i numerosi articoli denigratori paventanti presunte difficoltà soprattutto finanziarie, che hanno determinato la mancata iscrizione al campionato di serie D, intende chiarire l’intera vicenda, soprattutto per rispetto della tifoseria sostenitrice e dei giocatori che hanno determinato il grande successo ottenuto nella stagione appena conclusa. Ciò premesso ribadiamo nuovamente, come già avevamo spiegato in conferenza stampa, che vi era la necessità di poter usufruire del Campo Manlio Scopigno  per tutta l’attività che ne derivava da detta categoria, essendo l’unico Stadio omologato nell’intera Provincia per poter disputare le partite di serie D ed, infatti, l’impegno del Comune di Rieti era stato quello di predisporre un bando che avrebbe quantomeno dato l’opportunità alla nostra società della disponibilità del terreno di gioco ed alla città una crescita degli impianti. Per chiarezza, purtroppo tale bando è stato pubblicato, con un notevole ritardo, solo in data 21.05.2024, con scadenza delle domande entro il 21.06.2024 e con integrazione della documentazione sino al 28.06.2024: successivamente a questa data ci è stata richiesta un’integrazione supplementare di documentazione con scadenza il 10 luglio. Non veniva invece stabilita nessuna data da parte del comune entro cui avrebbero dovuto esaminare le domande ed effettuare l’assegnazione che a tutt’oggi di fatto ancora non è avvenuta. Inoltre, dopo la presentazione del bando, con enorme ritardo, il comune si è arrogato il diritto di fare delle modifiche allo stesso : ad esempio è stato variato il fatto di dare maggior punteggio a chi avesse avuto la sede legale a Rieti, passaggio totalmente assente nella prima stesura dove le società potevano essere dell’intera provincia (RietiLife aveva sollevato il dubbio di quel punto dell’avviso) o ancora l’attribuzione di un punteggio maggioritario per le attività svolte durante il covid a Rieti. Scelte a nostro avviso singolari e discutibili rispetto ad altri criteri più oggettivi e rispondenti all’interesse della comunità a partecipare ad un campionato di categoria superiore.

La società ha chiesto al comune se potesse comunicare l’esito del bando entro il mese di giugno in modo da sapere se si avesse una casa o meno ma senza alcun riscontro. Anzi lo stesso sindaco ha annullato l’appuntamento dato al presidente in quanto, nel mentre, l’opposizione comunale ha fatto delle osservazioni in merito alle anomalie del bando. Per poter disputare un campionato di serie D si ha bisogno della certezza di una “casa” senza cui alcun progetto può prendere forma. Nel nostro caso lo Scopigno era l’unico posto che ce lo avrebbe permesso. Tutto ciò, sommato a tutte le pregresse vicissitudini vissute durante il campionato di eccellenza, come ad esempio la scelta di non farci disputare l’incontro con la Maccarese il 18.02.2024 (sfida tra due squadre tra le prime in classifica – leggi) nonostante fosse stata dichiarata l’agibilità dello stadio fin dal 2.02.2024. Invece il 20.02.2024 è stata data la disponibilità all’altra società di Rieti (leggi) per inaugurare la struttura la domenica successiva. Questi episodi hanno lasciato presagire che l’assegnazione dello stadio sarebbe stata difficile se non impossibile. La società ha sempre dichiarato di voler fare un campionato al vertice per cercare di vincerlo alla prima partecipazione così come già avvenuto negli ultimi tre campionati disputati, avviando un progetto importante di collaborazione tra i vari club di tutto il territorio reatino creando, attraverso il calcio un volano di rinascita di tutta la provincia della quale Rieti fa capo. Per fare dei progetti seri e concreti c’è bisogno di professionalità e organizzazione, di base salde da cui partire tanto per cui già all’indomani della vittoria del titolo in serie D l’SS Amatrice Rieti si è messa al lavoro facendo dei pre-contratti sia con i giocatori che con gli sponsor, in modo da poter iscrivere una squadra solida e competitiva il 12 luglio termine ultimo indicato dalla federazione. per la partecipazione al campionato di serie D.

Ebbene la società non ha voluto fare un salto nel buio ed ha cercato di trovare una “casa” in altre strutture: è stata anche contattata da altre società in quanto il titolo di serie D era ed è molto appetibile, ma ciò avrebbe comportato la perdita della matricola assegnata nel 1966 all’Amatrice, società che ha disputato 58 campionati di fila, compreso il campionato 2016/2017 disputato nel Campo di Borbona (RI) con enorme sacrificio dei componenti della squadra e grande ospitalità ed accoglienza da parte dell’Amministrazione e della cittadinanza di Borbona, contrariamente a parte dell’amministrazione comunale di Rieti e ad alcune dichiarazioni di dirigenti sportivi apparse in diversi articoli giornalistici, dove si continua a definire l’Amatrice come una realtà distante e non appartenente al territorio Provinciale. Questa società ha deciso di rispettare la storia e la popolazione di Amatrice, mantenendo la matricola originaria e che ci vedrà anche quest’anno ripartire, magari da una categoria inferiore, ma sempre con il nome Amatrice perché questo Paese, questa popolazione e questa nostra storia, meritano rispetto con le porte aperte a chiunque voglia aggregarsi. Cogliamo l’occasione per ringraziare i tifosi tutti e gli ultras in particolare, per l’accoglienza che ci hanno riservato e per l’aiuto ed il sostegno mostrato per l’intera stagione anche ora, dopo questa nostra sofferta decisione, ma il cuore ha prevalso sul denaro. Gli ultras forse sono gli unici che hanno capito lo spirito inclusivo del nostro progetto, l’importanza e la validità dello stesso che aveva come presupposto l’inclusione e la condivisione di un territorio che non si fermasse alle mura cittadine di Rieti e che meritava una politica a disposizione dei cittadini e non i cittadini a disposizione della politica. Il nostro progetto non è comunque morto, ma ha solo subito un rallentamento perché l’obiettivo di portare il calcio che conta nei nostri territori sia a livello di prima squadra che di settori giovanili sarà pronto a ripartire, come sarà disponibile un impianto adeguato, impianto che speriamo ora l’Amministrazione Comunale di Amatrice vorrà metterci a disposizione quanto prima.

Foto: RietiLife ©

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