Proposta di legge regionale per facilitare lo spostamento dei diritti a costruire, da aree oggi non più edificabili verso altre zone

Legambiente ha partecipato all’audizione presso il Consiglio Regionale del Lazio, convocata dalla X Commissione consiliare permanente “Urbanistica, politiche abitative, rifiuti” sulla proposta di legge n.156 del 14 maggio 2024 “Norme in materia di attività urbanistico-edilizia e snellimento delle procedure”.

“Ogni tassello con il quale si favorisce il nuovo cemento è totalmente sbagliato: con questa proposta di legge si vuole velocizzare lo spostamento in altre aree edificabili, di diritti anche molto vecchi a costruire cubature, non più realizzabili perché per esempio ricadenti nel perimetro delle aree protette e dei Parchi del Lazio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio che è intervenuto in audizione -. Ringraziamo la commissione per averci dato modo di esprimere il nostro forte dissenso, che tramuteremo in osservazioni dettagliate per i consiglieri e che riguarda anche le altre tre proposte di legge che, tutte insieme rappresentano una pericolosissima aggressione al territorio e una vera e propria sanatoria regionale: oltre allo spostamento di cubature oggi all’ordine del giorno, ci sono proposte di legge sbagliate per trasformare gli annessi agricoli in edilizia ricettiva, per rendere abitabili i garage e le cantine e per togliere l’insanabilità fino ad ora vigente, dall’edilizia abusiva sorta all’interno delle aree protette”. Sono infatti proposti in tema urbanistico altri 3 percorsi legislativi contrastati da Legambiente e incardinati in 4 proposte di legge: la n.83 del 22 settembre 2023“Recupero dei Vani e Locali Seminterrati”, la n. 113 del 16 novembre 2023 “Recupero vani e locali nelle aree rurali”, la n. 152 del 3 aprile 2024 “Cambio di destinazione d’uso dei locali agricoli e fabbricati rurali”, la n. 150 del 26 marzo 2024 “Modifica alla legge regionale 12/2004 disposizioni in materia di definizione di illeciti edilizi”

“Se proprio si vuole fare la rigenerazione e fermare il consumo di suolo bisogna legiferare per fermare nuova edilizia di fronte a un patrimonio esilio abbandonato evidentissimo a tutti e tutto da riqualificare – conclude Scacchi – e se proprio si vogliono snellire le procedure bisogna cominciare da quelle per abbattere gli abusi edilizi, vista l’enorme aggressione che questo fenomeno sempre presente e anzi che torna ad essere il reato ambientale più presente in assoluto nel Lazio, con quasi 2 opere abusive al giorno nel solo 2023”.

I dati dell’ultimo Rapporto Ecomafia evidenziano con chiarezza la gravità della situazione: solo nel 2023, sono stati 699 i casi di abuso edilizio nel Lazio, il 5,4% sul totale dei reati relativi al ciclo del cemento in Italia. E per la prima volta dopo 10 anni, gli ecoreati più commessi nel Lazio sono proprio legati all’abusivismo edilizio: i reati sono stati 699, 767 i denunciati, 159 i sequestri, 1.456 gli illeciti amministrativi. Tra le provincie il numero maggiore di abusi edilizi sono i 793 nella provincia di Latina, 7° peggiore in Italia e dove si contano anche 249 denunce e 87 sequestri; segue quella di Roma all’11esima posizione con 171. 48 abusi, 166 denunce e 63 sequestri. Poi a Rieti 48 reati, 59 denunce e 2 sequestri; a Frosinone 34 reati, 34 denunciati e 6 sequestri; a Viterbo 25 reati di cemento abusivo, 31 denunciati e 1 sequestro.

Foto: Legambiente ©

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