“Le scriventi OO.SS. con la presente sono a proclamare lo stato di agitazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori delle società di Conforama Italia – Emmezeta Moda” scrive Cgil.
E continua: “Le motivazioni sono da rintracciare nella condotta aziendale volta a mettere in discussione la continuità occupazionale di migliaia di lavoratori presenti sul territorio nazionale.
È apparso evidente nell’ultimo incontro svoltosi il 1° luglio c.a. che il management sta operando scelte unilaterali senza offrire ai propri collaboratori soluzioni durature. I trasferimenti in massa nelle ultime settimane anche a centinaia di km di distanza, la modifica degli orari di apertura dei PdV, nonché le chiusure effettuate, nonostante la diffida a procedere, non consentono ai lavoratori la prosecuzione dei rapporti di lavoro e né, a detta delle scriventi, appaiono essere soluzioni atte a ridurre i costi.
La sensazione è quella di trovarsi difronte a veri e propri “licenziamenti mascherati” ammantati da una mera dichiarazione di intenti non supportata da fatti concludenti. I clienti continuano a disconoscere il brand, non sono state operate scelte volte a formare i collaboratori e a rendere profittevoli le competenze per rispondere ai bisogni della clientela, non è stato reso noto il piano commerciale di consolidamento e sviluppo. Inoltre, alcun riscontro è stato fornito in merito alla continuità occupazionale dei dipendenti attualmente interessati dal trattamento di sostegno al reddito, sebbene la richiesta sia stata avanzata dalle scriventi a più riprese”.
Infine: Per quanto fin qui esposto, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in assenza di un atteggiamento proficuo e collaborativo volto a delineare congiuntamente percorsi costruttivi e partecipativi, si vedono costrette a mettere in campo azioni di protesta e scioperi volti a tutelare gli interessi dei dipendenti, evidenziando le problematiche in tutte le sedi che riterranno opportune. Si anticipa che, gli scioperi verranno indetti e articolati su base territoriale dando formale comunicazione alle società in parola” conclude la nota.
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