(di Christian Diociaiuti) Sono 1.261 i maturandi reatini che stamattina alle 8 si presenteranno a scuola per l’Esame di Stato. La Maturità ha forse perso quell’alone di rito di passaggio, tra università a cui ci si iscrive in primavera e un sistema formativo che ha cambiato esigenze per chi si affaccia alla vita universitaria o al lavoro, ma che resta comunque una tappa romantica. Oggi la prova di italiano. In tanti provano a ipotizzare le tracce tra quelle proposte, ma raramente ci si azzecca.
Certo: guerra, clima, questione di genere e ovviamente i grandi interpreti della Letteratura, magari sottilmente collegati all’attualità, rimangono sempre nel radar e nel lotto delle tematiche con cui i maturandi dovranno misurarsi. Esami in città, ma anche a Poggio Mirteto, Amatrice, Passo Corese, Magliano e in tutti gli istituti superiori del Reatino. Quelli della nostra città sono una fettina del mezzo milione di 18-19enni che abbandonano la scuola superiore e si gettano nel mare magno degli Atenei (anche online) o nel mondo del lavoro, sempre più a caccia di personale specializzato e meno “tuttologo”.
Domani la prova d’indirizzo: anche quella è ministeriale e uguale in tutta Italia. Qui il motivetto greco al Classico e matematica allo Scientifico, è superato vista anche la profonda rivoluzione dei corsi e degli istituti che propongono una miriade di destinazioni per gli studenti, ormai da anni tra lingue, musica, istituti tecnici e professionali. Niente più quizzone ormai da un po’, ma orali a seconda della lettera estratta e del calendario redatto da ogni commissione: altri 15, al massimo 20 giorni, e la Maturità sarà solo un ricordo. A seconda di ognuno, bello o brutto. In bocca al lupo.
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