Pubblichiamo uno sfogo da parte di una lettrice a RietiLife sulla questione strade, in particolar modo quelle che collegano la città a Roma.
“Sono una cittadina reatina stanca anzi stanchissima di dover affrontare ogni giorno difficoltà estreme per trovare la mattina una via per uscire da questa città e la sera per scovare possibilità di rientrare nella nostra piccolissima città di provincia.
Quando si sceglie dove vivere, si pensa generalmente alla differenza di qualità della vita tra le grandi città metropolitane e le piccole realtà di provincia; prima fra tutti la qualità degli spostamenti.
Ora vivendo a Rieti, si mette in conto di non poter usufruire delle stesse offerte di Roma (teatri, infinite possibilità di scelta di cinema, mostre, manifestazioni, ecc) ma sul piatto della bilancia noi cittadini reatini abbiamo sempre messo il fatto che noi però non passiamo ore in macchina sul raccordo.
Forse fino a due / tre anni fa era vero.
Peccato che poi la fantastica decisione di migliorare le strade che legano l’isolata Rieti al resto d’Italia sia gestita (o meglio sia senza alcuna gestione razionale e logica) forse da persone diversamente abili di intende e volere.
Possibile che non ci sia neanche una persona deputata ad occuparsi del traffico che percorra la mattina la mia stessa strada?
Ora seguitemi un attimo: io parto dal nucleo industriale e percorro con nonchalance la strada che va dalla nuova mega rotatoria di via Salaria per L’Aquila verso la galleria di Sant’ Antonio al Monte, e con un pizzico di divertimento/derisione vedo la fila infinita dall’altro lato di percorrenza, pensando “poveracci che fila”.
Peccato che poi arriva il mio turno ed il momento di prendere la mia prima decisione sul traffico: mi converrà passare alla rotatoria di Barbie (da me così soprannominata per via delle dimensioni) quella costruita davanti alla via di uscita dei vigili del fuoco (una scelta molto furba e estremamente sicura!!!!) oppure uscire prima della galleria di Sant’ Antonio al Monte (dove incontro il primo cantiere aperto giustamente contestualmente ad altre decine di cantieri) e svoltare nella via di cappuccetto rosso (una via stretta in mezzo alle piante che sale sale sale per poi riscendere all’altra rotatoria di Barbie 2 (quella del borgo che è ancora più striminzita dell’altra già citata). Ora per chi non fosse di Rieti è necessario spiegare che per prendere tale stradina di cappuccetto rosso bisogna girare a sinistra all’altezza di una curva e incrociare le dita.
Nella caso della prima opzione, comincio a mettermi in fila appena presa l’uscita della superstrada, sperando che qualche anima buona in coda sulla salaria per Roma per entrare a Rieti, mi faccia il favore di farmi passare come se dovessi entrare a Rieti. Eh si! perché per uscire da Rieti devo prima rientrare a Rieti per poi rigirarmi alla rotatoria e finalmente prendere la direzione di uscita dalla mia città.
Nel caso di scelta della seconda opzione mi avventuro invece nelle vie del quartiere borgo per raggiungere Cottorella (non so quanta strada in più in tal caso percorro con relative emissioni …. alla faccia dell’ambiente ma il tempo stringe per andare a lavoro) e proseguo rimettendomi comunque in fila per entrare nella rotatoria di Fonte Cottorella dove già c’è quella fila ininterrotta di macchine che tentano di entrare a Rieti.
Ovviamente queste sono le uniche due alternative per indirizzarsi verso Roma, poiché la galleria di San Giovanni reatino costituita da due corsie all’andata e due al ritorno, dopo quasi due anni di chiusura totale delle due corsie in entrata a Rieti è stata riaperta …. Ma non tutta! Bensì solo una corsia dopo cotanti anni di lavori. La memoria mi suggerisce che i miei occhi hanno potuto addirittura vedere entrambe le corsie di suddetta galleria percorribili contemporaneamente, ovviamente per un brevissimo flash temporale, in direzione Rieti, per poi richiuderne immediatamente una…. E mica permetteremo a qualcuno di entrare nella nostra città troppo facilmente!
Nel frattempo è stata prontamente e totalmente chiusa anche la galleria nel verso opposto, a tempo indeterminato …. Chissà per quanti anni?!
Non soddisfatti dei contestuali rifacimenti del manto stradale nell’unico spiraglio d’aria aperto (Rieti -Roma) parte anche il raddoppio della Salaria e così per rientrare a Rieti dal lavoro per un appuntamento prima di pranzo, in data odierna alle ore 10:30 del mattino riesco a percorrere da Osteria Nuova 100 metri in mezz’ora!!!! Mi rigiro con una bella inversione ad U cosciente che non mi è concesso di andare a Rieti in tempo per il mio appuntamento, rientro in ufficio e brucio la mia mezz’ora di permesso trascorsa ferma in auto proprio come quei romani sul raccordo di cui parlavo prima.
Tutto ciò intramezzato da lavori con riduzione della carreggiata per non so quante settimane per fare un 30 metri di marciapiede vicino porta d’ arci, semafori alternati per potatura piante, ecc.
Tutto ciò con un nobile fine: migliorare i collegamenti. Peccato che nessuno abbia pensato di non fare tutto alla rinfusa contemporaneamente, magari creando un piano temporale degli interventi e in alcuni casi basterebbe anche solo velocizzare opere che in altri Paesi farebbero in 1/10 del tempo a cui assistiamo noi.
Sto pensando che magari per non esaurirmi potrei imparare a guidare una mongolfiera e spostarmi volando. Che ne dite può essere una soluzione per una cittadina reatina?
Scusate lo sfogo ma davvero non ce la faccio più a vedere le cose gestite in questo modo e senza un raccordarsi tra comune, provincia, regione. Firmato I.M.”.
Foto: RietiLife ©