Grande successo mercoledì scorso per la “prima” nazionale di “Volevo giocare nella Lazio”, il libro su Vincenzo D’Amico, scritto da Gianluca Atlante ed edito dalla Lab Dfg. Al Circolo Cittadino di Latina, nel cuore della città, tantissima gente che ha abbracciato i campioni di una Lazio meravigliosa, come Giancarlo Oddi presente unitamente ai figli di Luciano Re Cecconi, Felice Pulici, Tommaso Maestrelli e Pino Wilson. Presente anche l’aquila Olimpia con il suo falconiere Juan Bernabè e Bruno Giordano, che ha curato la prefazione del libro Oltre naturalmente a tutta la famiglia D’Amico, con in testa il figlio Matteo, il fratello Rosario e le ex mogli, Elena e Simona.
Vincenzo D’Amico, “O’rey di piazza Roma”, il suo innato talento, il grande numero 10 della storia del nostro calcio a non aver messo d’accordo il proprio talento con l’azzurro della nazionale. L’oratorio salesiano della sua città, amata e difesa: Latina. La Lazio, l’infortunio al ginocchio, lo Scudetto a diciannove anni con una squadra “dannata”, il viaggio lampo a Torino, sponda granata, il ritorno al capezzale di una Lazio in balia di mari agitati. I due gol in un Derby impari, i tre al Varese per evitare la Serie C, la famiglia, i figli e l’amore per Simona, la compagna dell’ultimo viaggio, dal Portogallo in paradiso. La famiglia, il fratello Rosario e i figli Matteo e Niccolò. La storia di un uomo capace di illuminare a giorno campi in erba e pozzolana. Il romanzo di un calciatore d’altri tempi.Il libro è in vendita in tutte le librerie del Lazio e d’Italia e sulle varie messaggerie online ad iniziare da Amazon.
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