Taser, video e botte, la (giovane) Rieti violenta

(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) Avevano fatto scalpore – e generato non poche polemiche anche tra i diretti interessati che invece di abbassare il capo per la vergogna, avevano protestato per essere finiti in prima pagina – le botte che nei mesi scorsi si erano registrate davanti un noto locale del centro, estraneo ai fatti. Lì due gruppi di giovanissimi erano finiti a darsele di santa ragione con tanto di cinture alla mano, in mezzo ad altri ragazzi che passavano la serata spensierati.

Si era parlato anche di baby gang, ma la cosa era finita lì. Almeno per l’opinione pubblica, perché i match tra le vie del centro non si sono fermati, anzi, sono proliferati. Zuffe tra più persone, da poco maggiorenni o giù di lì, risse, con i residenti preoccupati e le forze dell’ordine allertate ma mai in tempo per prendere nel sacco i protagonisti. Semmai sono i feriti, che se la sono cavata con qualche escoriazione e ferita guaribili in decine di giorni.

Chi è uscito da lì o chi ha visto parla di spranghe, bastoni e addirittura tirapugni, spray urticante e un taser, la tanto dibattuta pistola a scosse elettriche in dotazione alle forze dell’ordine ma facilmente reperibile online anche da ragazzi, intorno alla maggiore età, che come passatempo – divisi in gruppi – amano ammazzarsi di botte come nei peggiori regolamenti di conti della più disagiata periferia o nel film più cruento.

E chi non ha visto direttamente, l’ha visto sui tanti video che girano tra i profili whatsapp, feticci di serate ad alto tasso di violenza (che si condiscono con episodi di danneggiamento e aggressioni, soprattutto nel weekend). Non è un film, però: qui è tutto vero, tanto che l’escalation ha portato a un incontro in Questura, con le forze dell’ordine e le autorità a cercare di capire come fermare questi gruppi, a tutti gli effetti baby gang, che si affrontano per il puro piacere di farlo.

Il climax di violenza fa il paio con le sempre più frequenti operazioni antidroga le quali a loro volta segnalano una crescente domanda di stupefacenti, in particolare eroina e cocaina (in un’operazione a alla Foresta fu sequestrato anche crack, ma è rimasto sinora un caso isolato). Anche la politica è scesa in campo: Indipendenza aveva parlato di baby gang proprio negli ultimi giorni, chiedendo un intervento a 360° per fermarle. Ormai non più casi isolati ma cronici, sintomo pure di grande disagio sociale. Ma questa è un’altra storia.

Foto: RietiLife ©

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