(di Valentina Fabri – da RietiLife Free Press) Due mesi separano i circa 1000 diplomandi reatini dai tanto temuti esami di maturità. Attese, speranze ed ansia per quella che di fatto è e sempre sarà la prima vera, grande sfida di ogni studente. Con l’avvicinarsi della fatidica data del 19 giugno – giorno della prima prova – si fanno largo sempre più ipotesi su titoli dei temi tra attualità e celebrazioni storiche, gli autori delle tanto temute versioni di greco e i rompicapo matematici della seconda prova.
Corsi e ricorsi storici che hanno attraversato epoche e che restano veri e propri must della “notte prima degli esami” tra siti spulciati a notte fonda nella speranza di trovare tracce di temi, con buona pace della bolletta del telefono e app di ultima generazione che promettono ogni anno di anticipare il momento dell’apertura della busta, telematica e non.
Una su tutte, la novità che in queste ore sta creando scompiglio tra i maturandi 2024: il “capolavoro”, una sorta di curriculum nato con la riforma di digitalizzazione, che ogni studente presenterà al colloquio finale e che raccoglierà tutte le competenze maturate dallo studente negli anni scolastici. L’intento è chiaramente quello di valorizzare il percorso scolastico di ogni candidato, abbandonando l’idea della sterile tesina. Dai portali dedicati, all’utilissimo YouTube, sono tante le fonti da cui attingere per creare il proprio, personale “capolavoro”.
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