Foto: Gianluca VANNICELLI ©
(di Cristian Cocuccioni) L’Aquila Capitale della Cultura italiana 2026. E Rieti al suo fianco. Oggi la presentazione all’Auditorium Santa Scolastica del dossier “L’Aquila Città multiverso”: un progetto ampio, che vede Rieti vicino al capoluogo abruzzese in questo percorso. “Un obiettivo raggiunto importantissimo per tutta la provincia e il territorio – ha detto il presidente della Provincia Roberta Cuneo durante i saluti istituzionali – siamo convinti che questa sarà l’occasione per una nuova visibilità e progettualità per tutto il Reatino”.
Sì, perchè essere Capitale della Cultura Italiana, come hanno dimostrato Brescia e Bergamo nel 2023, vuol dire visibilità e attrattività da parte di turisti e non. Ma cosa lega il territorio Aquilano a quello Reatino? Il dossier lo spiega: si parte dalle numerose similitudini geo-morfologiche, fino a passare a quelle storiche-artistiche ed economico-produttive. Sia Rieti che L’Aquila sono sono aree circondate da un paesaggio montuoso, hanno centri storici medievali ben conservati, una forte tradizione religiosa, oltre ai lunghi anni di post-sisma, quello del 2009 a L’Aquila e quello del 2016 ad Amatrice e Accumoli.
“Ricordo migliaia di reatini aiutare il popolo aquilano dopo il terremoto del 2009 – ha dichiarato il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi – e migliaia di aquilani aiutare la nostra popolazione dopo quello del 2016. Vogliamo dimostrare che due territori possono essere coesi non solo nel dolore. Questo progetto supera le divisioni amministrative. Dobbiamo fare strategia sulla provincia di Rieti per costruire e riqualificare le infrastrutture. Raccontiamo il nostro territorio: facciamolo scoprire”.
Rieti, quindi, si prepara a quello che sarà nel 2026 e lo fa partendo dalle proprie strutture, riqualificando e costruendo, attraverso fondi Pnc (oltre 3 milioni di euro), il Museo Diffuso che vedrà al restauro edifici storici di proprietà comunale. Inoltre alcuni immobili comunali accoglieranno strumentazioni per la post-produzione cinematografica volte alla creazione dell’impresa giovanile. Altro finanziamento (7.3 milioni) per la riqualificazione del polo Santa Lucia che “permetteranno di svolgere al meglio i grandi eventi del 2026” ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Rieti Letizia Rosati. “Immaginiamo un calendario di eventi – ha poi continuato Rosati – e si deve ragionare sulle nostre unicità e siamo consapevoli dei calori dei nostri luoghi e quello che possono trasmettere. Questa Italia ha bisogno di raccontarsi”.
“Stiamo facendo qualcosa di ambizioso – ha sottolineato il sindaco de L’Aquila PierLuigi Biondi – e le cose non accadono per caso. E’ una sfida coraggiosa perchè va oltre le politiche degli ultimi anni. L’organizzazione degli eventi è ancora in una fase turbolenta ma è da qui che nascono le cose migliori”.
Una nomina, quella di Capitale italiana della Cultura, più importante di quello che si possa pensare, come ha delineato anche il professore Alessandro Crociata, direttore del dossier: “Volevamo portare un piano di sviluppo culturale e ci siamo riusciti. E’ un lavoro ambizioso ma dimostreremo cosa siamo in grado di fare. L’importante è non spegnere l’entusiasmo e tenere i riflettori accesi anche dopo il 2026, è questo il vero grande traguardo”.