I Carabinieri Forestali, con l’ausilio del Servizio Veterinario ASL, hanno effettuato un’ispezione in un allevamento amatoriale nella periferia di Rieti riscontrando gravi criticità. Oltre a contestare la mancata iscrizione all’anagrafe canina, con conseguenti sanzioni amministrative, la cosa più grave erano le condizioni in cui versavano i 39 cani presenti nella struttura: i box in cui vivevano erano pieni di escrementi, l’acqua nelle ciotole era sporca e non avevano cibo a disposizione (leggi). Inoltre, la presenza dei veterinari ASL ha permesso di constatare patologie della pelle dovute proprio all’incuria e alle condizioni igieniche totalmente inadeguate.
La proprietaria dell’allevamento amatoriale è stata quindi denunciata per maltrattamento di animali e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e i 39 cani, di cui sette cuccioli piccolissimi, sono stati sequestrati e affidati alla custodia del Sindaco presso il canile comunale. LNDC Animal Protection si unisce alla denuncia e si costituirà parte civile quando si arriverà a processo.
“Innanzitutto, ringrazio i Carabinieri Forestali per l’ottimo lavoro che fanno ogni giorno per tutelare realmente gli animali di tutte le specie dalla crudeltà umana. So che quello che sto per dire attirerà delle critiche, ma ancora una volta devo constatare quello che si nasconde dietro la compravendita di cani e che molte persone ignorano o fingono di ignorare. Mi rendo conto che ci sono anche allevatori che si prendono cura nel modo giusto dei loro cani, ma la realtà è che situazioni come questa di Rieti sono molto diffuse così come la piaga del traffico di cuccioli dall’est Europa, che causa grandissime sofferenze agli animali. Per questo rinnovo ancora una volta l’invito ad adottare un cane bisognoso da un canile anziché scegliere di comprarlo, per non rischiare di alimentare un sistema crudele che purtroppo non avrà fine finché ci sarà richiesta di cuccioli da comprare”,commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
Foto: RietiLife ©