Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dai bambini della scuola di Montopoli alla Dirigente Scolastica, con il commento delle docenti.
La democrazia comincia dalla scuola
”Gentilissimo Dirigente Scolastico,
frequento la classe 4 A…., oggi in classe abbiamo riflettuto su come migliorare la nostra scuola per essere piu’ sereni…”
Iniziano così le lettere aperte dei bambini della classe 4 A della scuola primaria di Montopoli di Sabina, inviate prima delle vacanze di Pasqua al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Bassa Sabina. Ripercorrendo la struttura della Lettera , la classe si è interrogata su come sia la scuola oggi, trasformando quelle domande in “proposte”, al fine di raggiungere il “benessere a scuola”.
Le richieste degli studenti sono state diverse: poter avere piu’ ore di Inglese per essere in grado di migliorare la loro lingua alla luce di scambi culturali e progettuali attraverso la piattaforma eTwinning-Erasmus+, poter studiare all’aperto (outdoor education), al fine di favorire una didattica attiva ed esperienziale che si svolge in ambienti esterni alla scuola e che è impostata sulle caratteristiche del territorio e del contesto sociale e culturale in cui la scuola è collocata, avere spazi esterni dedicati a momenti ricreativi e favorire l’inclusione dei bambini con bisogni educativi speciali, attuare una scuola “senza zaino” e modelli didattici funzionali ai processi di insegnamento-apprendimento attivo come la DADA, infine, avere una struttura meno fatiscente ed agibile.
D’altronde, in una scuola democratica gli studenti sono cittadini liberi, sono responsabili del loro processo educativo, e partecipano, o possono partecipare, direttamente o indirettamente, alle decisioni che li riguardano.
E come in tutte le società democratiche, i ragazzi hanno firmato una delega al Dirigente, al fine di presentare al Collegio dei Docenti le loro proposte.
Oggi, i ragazzi hanno ricevuto una email dal loro Dirigente, il quale ha risposto con attenzione e cura uno ad uno, informandoci che presto presentera’ le proposte al collegio dei docenti.
Vedere i loro volti sbigottiti ed increduli , percepire un grande entusiasmo e la meraviglia per la notizia appresa, è stato per noi insegnanti un momento davvero emozionante, perché ci siamo sentiti una parte significativa di questa “comunità” che nonostante le difficoltà quotidiane, crede nei suoi studenti e ascolta i loro bisogni, rendendoli protagonisti attivi del loro processo di apprendimento.
I nostri ragazzi hanno potuto vivere in prima persona un’esperienza concreta di cittadinanza attiva e di educazione democratica, che si basa sul rispetto, la tolleranza e l’amore e che garantisce lo sviluppo dell’identità individuale e collettiva.
“Bisogna fare scuola partendo dal punto di vista del bambino” diceva il maestro Mario Lodi, «Il nostro lavoro ha questa precisa funzione, noi non siamo lì per migliorare la scuola, in modo che la società resti uguale, siamo lì per cambiarla».
Foto: RietiLife ©