Nella giornata di ieri la Conferenza Unificata, presieduta dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha esaminato ed espresso parere favorevole rispetto alla stabilizzazione di oltre 350 dipendenti pubblici che operano negli uffici per la ricostruzione del sisma 2016 nei Comuni nelle Province e nelle Regioni coinvolte. E’ attesa nei prossimi giorni l’approvazione definitiva del DPCM. La copertura finanziaria per queste stabilizzazioni è stata garantita dai 2,5 milioni di euro stanziati dal DL “PNRR bis”, che si sono aggiunti ai 15 già deliberati in Legge di bilancio. L’approvazione costituiva un passaggio necessario per portare a compimento l’iter di un intervento molto atteso dai lavoratori e dalle amministrazioni coinvolte che il Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma, senatore Guido Castelli, ha così commentato:
“Il via libera dato dalla Conferenza Unificata è un passaggio di grande importanza, che riguarda un intervento sostanziale per il buon esito del lavoro che stiamo svolgendo per la ricostruzione dell’Appennino centrale, il più grande cantiere d’Europa. Il consolidamento delle professionalità e delle competenze, infatti, è fondamentale per consentire la regolare prosecuzione delle attività che si sta compiendo nel cratere e al quale abbiamo impresso un sostanziale cambio di passo, anche e soprattutto grazie al contributo di questo personale. Ricordo come, nel complesso, delle 350 unità stabilizzate 136 operano nelle Regioni e 223 di Comuni e Province. Ancora una volta viene confermata l’attenzione e la sensibilità del Governo nei confronti dell’Appennino centrale. Un sostegno che, insieme ai Presidenti delle Regioni del sisma, ci consente di lavorare in un clima coeso e teso alla comune volontà di conseguire gli obiettivi fissati per questi territori”.
Dal punto di vista territoriale, in Abruzzo le unità sono 79 unità (di cui 54 in Comuni e Province e 25 in Regione), nel Lazio 42 unità (di cui 23 in Comuni e Province e 19 in Regione), nelle Marche 204 unità di cui 114 in Comuni e Province e 90 in Regione) ed in Umbria 34unità (di cui 32 in Comuni e Province, 2 in Regione).
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