(di Cristian Cocuccioni) Nuova puntata de La Rana nel Pozzo, il talk politico e di attualità di RietiLife Tv, condotto dal direttore Emiliano Grillotti. Ospite di questo appuntamento prepasquale il segretario generale Uil di Rieti e Sabina romana Alberto Paolucci.
“La Uil è viva e sta bene – ha detto Paolucci – e molto impegnata con le tante iniziative. Una lotta che portiamo avanti da tre anni è la campagna Zero morti sul lavoro. Abbiamo chiesto che si instauri nella legge l’omicidio nel lavoro. Non è più accettabile che si perda la vita sul posto di lavoro, e questo accade ogni giorno. Si devono penalizzare quelle aziende che non rispettano la sicurezza togliendogli gli appalti e le risorse”.
Una piccola parentesi è stata fatta per lo sport e le sue divisioni in città, essendo Paolucci un ex giocatore di rugby: “La proposta di RietiLife di unire le società di calcio in un unico club (leggi) mi è piaciuta molto – ha ribadito il segretario – Purtroppo anche nel rugby ci sono delle divisioni. A Rieti ora esistono ben tre società e così non va bene. Mi prendo l’impegno di unificarle. Una polisportiva? Sì era un’idea, un vecchio progetto ma forse non erano i tempi giusti. Prima riuniamo, poi ci si può ripensare”.
Tornando sugli argomenti da sindacato, Paolucci ha voluto anche commentare la situazione di Antica Pasta, sull’occupazione generale di Rieti e sulla differenza di stipendi tra città e regione: “Il 2023 – ha spiegato il numero uno di Uil – è stato un anno molto difficile su quella che è stata l’occupazione nel Reatino: se su 6000 posti, in tutto l’anno, solo 900 sono passati all’indeterminato è un problema, soprattutto se si parla di giovani. Inoltre abbiamo perso 3.000 posti di lavoro. Poi se parliamo di stipendi la differenza tra quelli del nostro territorio e quelli di tutta la regione la questione si fa dura: per i giovani abbiamo 12mila euro l’anno contro i 18mila di tutto il Lazio, stessa proporzione per gli over 30. Inoltre, si deve smentire quello che si sostiene dal Governo: no, l’occupazione non è migliorata. Quei numeri sono falsati dal fatto che se uno ha un contratto di un’ora – ad esempio – e poi dopo viene richiamato per altre quattro volte solo per un’ora, viene conteggiato come cinque contratti di lavoro e questo non è possibile, perché quella persona ha lavorato solamente cinque ore. C’è uno sfruttamento oggi più che mai e le donne sono ancora più penalizzate”.
Spazio anche per discutere sul recente rinnovo del pronto soccorso e la questione ospedale nuovo (leggi): “All’inaugurazione c’erano tutti tranne i sindacati – ha lamentato Paolucci – e abbiamo contestato questa mancanza. La sanità è di tutti. Dal 2016 stiamo aspettando la costruzione dell’ospedale nuovo, che ci era stata promessa, con dei fondi, dalla vecchia amministrazione regionale perché giustamente era più ‘conveniente’ che ristrutturare il De Lellis. Il presidente Rocca deve ricordarsi che siamo in un territorio sismico. Sulla sanità non si può giocare e soprattutto non deve essere indirizzata verso quella privata. Abbiamo visto quanto sia importante la sanità pubblica in piena pandemia. Si farà l’ospedale nuovo? Rocca ha lasciato intendere che mancano fondi, ma bisogna insistere”.
Infine Paolucci ha voluto sottolineare quanto non sia d’accorso sul raddoppio del Peschiera (leggi): “L’unica nostra risorsa che abbiamo è proprio quella dell’acqua. Il problema è che quando si deve depredare il territorio reatino nessuno dice nulla, ma quando ad esempio si deve programmare o costruire in città ci sono sempre problemi, basti pensare alla ferrovia per Roma o ai treni regionali promessi, che ad oggi sono ancora inutilizzabili. Se la politica fosse stata più lungimirante, con i soldi in più del Pnrr si potevano fare una di queste cose che ho elencato”.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©