Già nel primo mese del 2024 sono state 45 le vittime di incidenti mortali sul lavoro, due in più rispetto a gennaio 2023. Un dato sconcertante che fa allarmare: su 45 vittime, 33 sono infortuni mortali in occasione di lavoro e 12 in itinere, vale a dire nel tragitto casa-lavoro.
Confartigianato Imprese Rieti ha effettuato un accurato studio sui decessi nei luoghi di lavoro, prendendo spunto dai dati pubblicati dall’Osservatorio sicurezza e ambiente curato da Vega Engeneering.
È sempre il settore delle costruzioni ad avere il maggior numero di decessi in occasione di lavoro, un morto ogni due giorni: solo a inizio 2024 sono 5, a seguire il settore Servizi di Alloggio e Ristorazione (4), Trasporti e Magazzinaggio e Attività Manifatturiere (3).
Ad inizio 2024 il più elevato numero di denunce di infortunio arriva dalle Attività Manifatturiere (3.752), poi da Sanità (2.112), Costruzioni (1.810), Trasporto e Magazzinaggio (1.778) e Commercio (1.703).
Secondo i dati INAIL, l’incidenza di mortalità è più elevata negli over 65 (2,9), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (2,5), soprattutto di lavoratori stranieri che sono quasi il triplo rispetto agli italiani.
Cresce anche il numero delle denunce di infortunio complessive mortali e non: rispetto a gennaio dello scorso anno si registra un +6,8%. Erano infatti 39.493 a fine gennaio 2023, nel 2024 sono passate a 42.166.
Nel Lazio, secondo dati Inail, gli infortuni accaduti nel 2023 in occasione di lavoro sono diminuiti del -15,7% rispetto al 2022, mentre sono aumentati quelli in itinere, soprattutto con mezzo di trasporto, con delle variazioni rispettivamente del +15,4% e del +35,7%. Infatti nel 2023 sono stati più di mezzo milione (585.356) le denunce di infortuni presentate all’Inail, un numero considerevole ma in deciso calo rispetto al 2022, dove il numero complessivo era di 697.773. Tra le regioni con un maggiore decremento percentuale si segnala il Lazio.
La provincia di Rieti, tra le cinque province laziali, risulta essere quella con l’incidenza degli infortuni mortali più alta. Infatti, il numero di infortuni mortali per ogni milione di occupati nell’anno 2022 era di 17,8 mentre nel 2023 è cresciuto fino ad arrivare a 71,8.
Per la nostra provincia, il numero di infortuni mortali totali, comprendendo sia quelli in itinere sia quelli in occasione di lavoro, nel 2022 erano 2, mentre nel 2023 sono stati 4, con un aumento del 100%.
Escludendo invece gli infortuni in itinere, Rieti riporta una variazione percentuale tra 2022 e 2023 del 300%, essendo gli infortuni mortali aumentati da 1 nel 2022 a 4 nel 2023.
Alla luce di questi dati, in risposta al tragico evento mortale avvenuto nel cantiere di Firenze e all’elevato numero di incidenti sul posto di lavoro, a partire dal 1° ottobre 2024 sarà introdotta una patente a punti per la sicurezza sul lavoro.
Rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro su richiesta dell’impresa, funzionerà come la patente di guida e sarà obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili e nei luoghi ad alto rischio incidenti. A seconda delle violazioni riportate in materia di sicurezza e lavoro, saranno decurtati dei punti, reintegrabili solo a seguito della frequenza di corsi. Le imprese che continueranno a operare sotto una soglia di crediti, saranno punibili con una sanzione da 6.000 a 12.000 euro.
“Ogni volta che avviene un incidente grave sul lavoro – afferma Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – ritorna la stucchevole gara a chi la dice più grossa per inasprire sanzioni e aumentare gli adempimenti documentali. Nessuno però si sofferma sul fatto che nel cantiere di Firenze ci fossero una catena infinita di subappalti e che alcuni dipendenti, presumibilmente in nero, non si sapesse per quale impresa lavorassero. La patente a punti – continua Maurizio Aluffi – è un regalo al sindacato dei lavoratori (o a una parte di esso), una regolamentazione peraltro lacunosa sia nell’applicazione che nell’istituzione. Per non parlare dell’esclusione dall’obbligo per le imprese in possesso della qualificazione SOA: la lobby dei costruttori (o di un certo tipo di costruttori) è stata accontentata, sempre a danno di artigiani e mpmi. I “piccoli”, invece di essere vittime, sembrano carnefici che bisogna combattere perché responsabili di non si sa quale colpa. Non ci stancheremo mai di dire e ribadire che le norme sono più che sufficienti, piuttosto bisognerebbe farle applicare e rispettare”.
“Purtroppo – conclude il Direttore Aluffi – i dati analizzati sono ancora preoccupanti: gli incidenti mortali sono in calo, ma diminuiscono troppo lentamente. Rieti registra un incremento preoccupante di incidenti mortali e questo ci induce a lavorare ancora più alacremente per far sì che le regole vengano rispettate”.