Particolare attesa per il terzo evento di cultura di montagna del CAI di Rieti, dedicato all’alpinismo di alta quota e al «concetto di limite», con il patrocinio della Scuola di Alpinismo di Roma Franco Alletto.
La sezione invita tutti i soci e i cittadini all’incontro con l’alpinista vicentino Alberto Peruffo per il suo fotoracconto presso il Comando Polizia locale di Rieti, Sala Broccoletti, via Foresta 2, Rieti, sabato 9 marzo ore 18.00 (ingresso libero fino a esaurimento posti).
La serata, moderata dall’alpinista e fotografo Enrico Ferri, è incentrata sulla necessità di riscoprire il senso di un limite anche nell’alpinismo estremo indagando la componente umana e fallibile. Superato il periodo dell’alpinismo eroico, quali sono le sfide possibili dell’alpinismo d’alta quota del XXI secolo? Nel dialogo riflessivo tra l’alpinista Enrico Ferri e Alberto Peruffo – già compagni in spedizioni in Himalaya e sulle Ande – l’alpinista veneto racconterà luci e ombre dell’esperienza sul Nanga Parbat (8126 m), vissuta nell’estate 2022 come leader di una piccola spedizione di successo, in mezzo a molte altre, grandi e commerciali, fatta eccezioneecccezione per quella dei valdostani guidati da Marco Camandona con François Cazzanelli, con la quale ci sarà invece una grande intesa. Grazie all’impegno soprattutto psicologico e al sostegno organizzativo di Peruffo, il suo amico e compagno di molte spedizioni, César Rosales è giunto in vetta sul difficile Ottomila himalayano. La serata si intitola “Prigionieri del Nanga”, tra record e salite forzate, ma anche esaltazione di valori sportivi e sociali.
Alpinista vicentino e attivista di spicco nella cultura veneta, Peruffo ha organizzato un’impresa che ha avuto molta risonanza anche sulla rivista CAI “Montagne 360” (dicembre 2022) perché ha permesso di raggiungere la vetta alla guida andina César Rosales, il primo alpinista peruviano a raggiungere in assoluto un Ottomila. Ma soprattutto ha segnato un’improvvisa presa di coscienza ponendo l’accento sul termine “limite” nell’alpinismo, la parola che unisce tutti gli appuntamenti culturali del CAI di Rieti.
Nel resoconto con immagini di grande impatto visivo del Campo base e della salita, Peruffo racconta le motivazioni dei vari team internazionali accorsi in questo punto del pianeta così remoto e pericoloso per tentare la vetta, attendendo la finestra di bel tempo e logorandosi nell’attesa. Ne viene fuori un quadro umano che ribalta il vecchio concetto di alpinismo eroico, di performance o di primati. Un accento particolare sarà riservato all’umanità di alpinisti “segnati” da incidenti pregressi in montagna, eppure mossi da uguale determinazione, soprattutto a riflettori spenti. Peruffo spiegherà anche il desiderio e la riuscita dell’alpinista andino César, noto anche nella cerchia di alpinisti italiani e reatini che hanno frequentato le Ande. César ha sempre sognato la cima di una montagna himalayana anche come riscatto di un popolo “colonizzato”, quello del Sud America.
Al termine dell’evento ci sarà spazio per il dialogo con il pubblico e con gli alpinisti protagonisti.
Gli eventi di cultura del CAI di Rieti sono curati dalla socia Ines Millesimi.
La serata è sostenuta da RRTREK Roma, Dimensione Verticale Rieti, Libreria Rieti, Ottica Serafini e Officina Ortopedica Primo Cecilia.