Le organizzazioni sindacali regionali Lazio della Polizia Penitenziaria hanno indetto lo stato di agitazione e comunicato il prosieguo della protesta con l’istituzione di presidi fissi presso diversi istituti della regione Lazio (Roma – Viterbo – Frosinone – Latina e Rieti).
“Le nostre rivendicazioni alla base della protesta – scrivono i sindacati – considerato la carenza di personale nella regione di 900 unità su 3700 previste e un sovraffollamento di oltre 6500 detenuti rispetto ai 4800 posti disponibili che necessitano di urgenti misure a sostegno della sicurezza nei servizi, interventi che non possono più essere ignorati e sono: immediata apertura al limite previsto del monte ore straordinario, fissato dal Gusweb, da 41 ore a 60 ore visto lo stato di emergenza delle Carceri laziali, imposto dal PRAP LAM in modo unilaterale; Inosservanza delle norme e dei regolamenti in tema di organizzazione del lavoro pianificazione dei servizi e delle corrette relazioni sindacali. Per questi motivi da oggi attiviamo le seguenti procedure in detta vertenza: Interruzione immediata di tutte le trattative Sindacali nella regione Lazio. Sospensione degli interpelli per il Prap. Avvio di presidi fissi in diverse città laziali nella giornata del 21 marzo 2024 Nella città di Roma, Viterbo, Latina, Frosinone, Rieti. Diffida alle Direzioni di assumere ogni decisione unilaterale, comprese quelle attinenti al piano ferie estivo 2024 del personale di Polizia Penitenziaria. Auspichiamo urgenti interventi per scorrimento delle graduatorie per gli Istituti laziali e sedi extramoenia, collegati alla mobilità nazionale 2023 da parte del D.A.P. La situazione non è più gestibile il Lazio in ginocchio, grazie Provveditore”.
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