“Il Comune di Fara Sabina, con una delibera del giugno 2022, ha autorizzato, all’interno di un agriturismo, un poligono di tiro per fucili e pistole (38 postazioni con capacità di tiro all’aperto sino a 500 m) in un’area agricola di rilevante importanza naturalistica denominata valle della madonna-grotte di torri, al confine con il comune di Montopoli di Sabina. Data l’importanza del progetto, sarebbe stato doveroso per l’amministrazione di fara sabina informare e coinvolgere i cittadini residenti a ridosso dell’area interessata, cosa che non è avvenuta”: lo scrive il Comitato spontaneo cittadini “Poligo NO!” Sabina-Valle del Farfa, Loc. Colonnetta di Montopoli di Sabina.
“Quando l’informazione è trapelata, si è immediatamente formato un comitato spontaneo di cittadini, preoccupati rispetto a potenziali ricadute negative sul benessere delle persone e sulle attività economiche, agricole e di ricettività eco-turistica, con l’obiettivo di diffondere la notizia e di sensibilizzare circa il danno ambientale, naturalistico ed economico che la realizzazione di tale progetto potrebbe comportare per l’area. Il comitato ha presentato un esposto all’autorità giudiziaria per capire se questa autorizzazione rispetti i vincoli di legge, in particolare riguardo al pericolo dell’inquinamento acustico e da piombo e riguardo al mancato ripristino della cava di breccia e sabbia (che, dopo la chiusura, avrebbe dovuto essere eseguito come da normativa), nel perimetro della quale dovrebbe sorgere il poligono. Il comitato ha anche avviato una raccolta di firme che sarà indirizzata al comune di fara sabina e per conoscenza al comune di Montopoli di Sabina, al Prefetto e alla Regione Lazio, affinché le autorizzazioni vengano riesaminate. Le perplessità riguardo a questo progetto sono state già espresse all’amministrazione di fara sabina con lettere ufficiali contenenti richieste di chiarimenti dalla direzione della riserva naturale regionale Tevere-Farfa, dal Wwf Italia e da Legambiente Bassa Sabina” scrive il Comitato.
“Il poligono dovrebbe essere realizzato a poche centinaia di metri dai confini della Riserva Naturale Regionale Tevere-Farfa, nata per tutelare la moltitudine di specie animali e vegetali che vivono stabilmente o stazionano in quest’area durante le migrazioni (aironi, cicogne, cormorani, svassi, anatre selvatiche, limicoli, rapaci notturni e diurni, caprioli e altre specie di cosiddetta fauna minore) e protetta dalla convenzione internazionale di Ramsar (1973). Nella stessa area è presente una zona di protezione speciale (zps) e una zona speciale di conservazione (Zsc), istituite nell’ambito della rete di protezione europea natura 2000. Il territorio è già interessato dal contratto di Fiume Farfa e da progetti di sviluppo eco-turistico che apporteranno un incremento di valore alla Valle del Farfa, già famosa per le sue bellezze storiche, archeologiche e naturali, tra le quali l’abbazia benedettina di Farfa e i resti di ville romane disseminati nell’area. Non ultimo, la valle della madonna è oggi un luogo che permette ancora di potere fare esperienze di pace grazie alla presenza della comunità mariana “oasi della pace”: una attività come un poligono di tiro, dove si spara ripetutamente, stravolgerebbe completamente l’essenza del posto, che non potrebbe più favorire l’incontro con se stessi, l’incontro tra persone che condividono una esigenza di tranquillità spirituale, di riposo del corpo e dell’anima, nella quiete della natura. Per tutti questi motivi, il progetto verrebbe dunque a trovarsi in contraddizione con la vocazione e la cultura del territorio della sabina, oltre che essere diseducativo nell’incoraggiamento all’uso delle armi in un mondo che sempre più pericolosamente propende alla guerra e ai conflitti” dice il comitato.
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