Indipendenza: “163 attività commerciali chiuse in provincia di Rieti negli ultimi 10 anni, pronti a difendere i nostri negozianti”

“I negozi di prossimità, il cuore pulsante delle nostre comunità stanno cedendo davanti all’aggressione combinata delle crisi mondiali e la voracità delle multinazionali, i commercianti, come gli agricoltori, abbandonati dai governi, servi del potere finanziario, non possono più reggere. Ma la scomparsa dei negozi di vicinato, così come delle piccole e medie imprese agricole, significa desertificare le nostre città e paesi, impoverire il popolo, rendendolo sempre più dipendente della speculazione internazionale”: lo scrive in una nota Indipendenza.

“Mentre la sinistra giustizialista accusa imprenditori, partite IVA, commercianti e professionisti di essere solo degli evasori, fondi bancari, assicurazioni e colossi multinazionali continuano ad ingrassare, imponendo stili di vita sempre più miseri, consumi non necessari, bassa qualità della vita. Ma la destra di governo, che in campagna elettorale si ergeva a difensore della classe media, giunta al potere rinnega i propri impegni, dimostrando un asservimento a poteri economici ed alle imposizioni dell’Unione europea, dimostrando nel concreto, che nonostante l’enorme consenso raccolto, non ha autonomia di scelta. Così come la Meloni ha fatto marcia indietro rispetto alla tassazione degli extraprofitti delle banche, anche sulla voracità di multinazionali e fondi di investimento, al di là di slogan ben orchestrati, nulla di concreto è stato messo in campo” continua Indipendenza.

“La pandemia, i folli divieti messi in atto prima da Conte e poi da Draghi, hanno visto crescere enormemente il fenomeno del commercio online, incoraggiato dal clima di terrore che era stato creato, che ha visto sempre più persone preferire rimanere in casa, piuttosto che rischiare di incontrare potenziali untori; perfino il rito della cena o del pranzo fuori viene man mano sostituito dall’abitudine di farsi portare il cibi in casa, ingrassando le multinazionali del delivery che sfruttando i riders, nuovi schiavi della nostra epoca, e strozzando i ristoratori, hanno imposte nuove abitudini di consumo, che isolano nelle proprie abitazioni le persone, le rendono sempre più dipendenti dei nuovi padroni dell’economia. Le giovani generazioni sono sempre più dipendenti dalla loro esistenza virtuale, perdendo il contatto con la realtà, immaginando di poter vivere la propria esistenza in un multiverso, in cui la fisicità viene sostituita dai propri avatar virtuali, dove la solitudine ed il nichilismo la fanno da padroni. Il movimento Indipendenza, che nasce per liberare il nostro popolo dalle catene dei poteri sovranazionali, vede nella difesa delle piccole e medie imprese italiane la propria battaglia principale, convinta che la loro sopravvivenza sia essenziale per il futuro della nostra Nazione” dice Indipendenza.

“Arginare il potere delle multinazionali, chiedere che siano loro, che più di altri hanno guadagnato dalle crisi che abbiamo vissuto in questo ultimo decennio, a pagare i costi di interventi che debbono tendere ad aiutare quanti non riescono a reggere l’impatto di una recessione che sembra non trovare fine, deve essere un imperativo di tutte quelle forze realmente preoccupate degli interessi nazionali. Il governo di centrodestra invece di continuare a vessare con una tassazione assurda la classe media, imponga a chi realmente sta facendo affari d’oro tra guerre e pandemie, di restituire al popolo una parte dei suoi soldi. Agricoltori, commercianti, partite IVA, piccoli e medi imprenditori son la spina dorsale della nostra Patria, da sempre hanno rappresentato la colonna portante della nostra economia ed hanno permesso la realizzazione dello Stato sociale , creando lavoro e ricchezza. E’ giunta l’ora che banche, multinazionali, assicurazioni contribuiscano realmente alla vita dei territori che fino ad ora hanno visto unicamente come teatri di sfruttamento selvaggio” scrive Indipendenza.

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