Il parco inclusivo pronto a primavera: “Giochi per tutti, lavori avanti spediti”

(di Christian Diociaiuti) Parco della vittoria. Non giochiamo a Monopoli e non stiamo per incassare tanti bei fantasoldi. Il parco è della vittoria perché è un successo, di un’associazione – Atletica Sport Terapia – e della città intera. “Un’opera che senza l’importante contributo della Fondazione Varrone non ci sarebbe” dicono dall’associazione. I lavori sono a ottimo punto e per il parco inclusivo che vuole diventare riferimento per i bambini (tutti) della città, si avvicina sempre di più il momento di poter giocare. Sorge proprio a ridosso del centro commerciale Perseo in via Fundania e non ha recinti: l’inclusività al massimo. Ma per evitare che i soliti vandali ci mettano le mani, sarà sotto l’occhio delle telecamere che saranno implementate.

“Procediamo spediti” dice Annacarla Purificati, vicepresidente di Atletica Sport Terapia, l’associazione che per mesi ha incassato la solidarietà dei reatini per realizzare un parco che permettesse a tutti di giocare e stare insieme, senza differenze. Anche RietiLife ha sostenuto il progetto con il libro “È vero, l’ho letto su RietiLife“. Ma il sostegno è arrivato anche da altri settori. “Tecton (impresa edile guidata da Marzio Leoncini, ndr) ha appena ultimato gli interventi di sua competenza – specifica Purificati, parlando del movimento terra e di tutte opere preliminari alla posa dei giochi e del massetto antishock, che sarà targato Nike – domani arriveranno i giochi da Milano con i relativi operai che alloggeranno in città tre giorni, il tempo per posare le opere. Da lì bisognerà aspettare qualche giornata favorevole in termini di temperature più alte per posare il pavimento. Pianteremo anche gli alberi donati da Luigi Conti: ci penseranno, gratuitamente, i ragazzi della Cooperativa Clarissa che dà lavoro a richiedenti asilo. Un parco che senza il contributo della Fondazione Varrone non ci sarebbe”. A dirigere i lavori – gratuitamente, s’intende – è Alberto Mari, marito di Annacarla e papà di Vittoria, che in quel parco non vede l’ora di entrarci con tanti amici e coetanei.

Tre scivoli, ognuno adatto a chi vuole usarli; una parete da arrampicata, una tabella della comunicazione adeguata ai bambini “non verbali”, una panchina semicircolare per permettere anche a chi è in carrozzina di partecipare alla conversazione e accomodarsi vicino a bimbi che giocano, mamme che passeggiano, nonni che riempiono d’affetto i nipoti. Ma quando sarà pronto tutto questo: “Compatibilmente con meteo e tempistiche di lavoro, contiamo di inaugurare a primavera. Sarà una festa“.

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